I PALAZZI
DEL POTERE
QUIRINALE, PALAZZO MADAMA, PALAZZO
MONTE CITORIO E PALAZZO DELLA CONSULTA. ANDIAMO A SCOPRIRE I PALAZZI DOVE SI
ESPLICA IL POTERE ESECUTIVO, LEGISLATIVO E GIUDIZIARIO. STORIA ARTE E POLITICA
CONVIVONO IN QUESTI LUOGHI.
PALAZZO DEL
QUIRINALE
Iniziato da Gregorio
XIII[1]
nel 1574, sul posto di una villa del cardiale Ippolito d’Este (il figlio del
duca Alfonso e di Lucrezia Borgia), per farne la residenza estiva dei papi. Vi
lavorarono successivamente il Mascherino, Domenico Fontana, Flaminio Ponzio,
Carlo Maderno, il Bernini e Ferdinando Fuga, fu compiuto sotto Clemente XII (1730-40)[2],
ma già Clemente VIII[3]
era andato ad abitarvi e, dopo di lui tutti i papi fino al 1870. Da quell’anno
divenne la reggia dei Re d’Italia e, dopo il 1947, la residenza del Presidente
della Repubblica Italiana.
L’ampia facciata
del tardo Rinascimento è a due piani con finestre a piattabanda e a
timpano, a sinistra basse costruzioni e
un baluardo circolare ne nascondono la parte inferiore. A destra il grande
portale di Carlo Maderno[4],
fra due colonne reggenti un ricco timpano arcuato con cornice spezzata su cui
le statue di San Pietro (di Stefano Maderno) e San Paolo del 1615. Al di sopra
grande balcone fiancheggiato da lesene, fregiato nel mezzo del timpano spezzato
da una Madonna con Bambino, di Pompeo Ferrucci (1635). Sulla destra emerge il
lato breve della sopraelevazione della “Manica lunga”. Nell’interno il vasto
cortile porticato è di Domenico Fontana[5],
mentre la torretta dell’orologio, la scala a chiocciola a colonne doriche
binate sono del Mascherino[6].
Le tre finestre del piano nobile, ad angolo con via del Quirinale corrispondono
alla Cappella Paolina che prende il nome da Paolo V Borghese che la fece
costruire da Carlo Maderno, ha le stesse dimensioni della Cappella Sistina in
Vaticano. Nell’Ottocento quattro papi vi furono eletti. Ad essa segue il Salone
dei Corazzieri o sala Regia, sempre del Maderno con affreschi di Giovanni
Lanfranco[7]
e C. Saraceni, in essa si svolgono le principali cerimonie tra cui
l’insediamento del Presidente della Repubblica. Al balcone corrisponde la sala
del Balcone, seguono – affacciando sulla piazza: la sala Gialla, la sala di
Augusto, la sala degli Ambasciatori. Queste sale furono ricavate da un’unica
galleria in epoca napoleonica.
Altre sedi della Presidenza della Repubblica
sono la Tenuta Presidenziale di Castel Porziano che è anche Riserva Naturale
Statale e Villa Rosebery posta su Capo Posillipo a Napoli. Il reggimento dei corazzieri è formato dai quadri scelti dell’Arma
dei Carabinieri, devono avere una statura minima di m 1,90. Sono gli eredi
delle guardie del corpo dei duchi di Savoia, corpo istituito nel XVI secolo.
Cavalcano cavalli irlandesi.
Elenco dei Presidenti della Repubblica
Italiana: Enrico De Nicola (provvisorio), Luigi Einaudi (1948-1955),
Giovanni Gronchi (1955-62), Antonio Segni(1962-64), Giuseppe Saragat (1964-71),
Giovanni Leone (1971-78), Sandro Pertini (1978-85), Francesco Cossiga
(1985-92), Oscar Luigi Scalfaro (1992-99), Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006),
Giorgio Napolitano (2006-in carica, è nato a Napoli nel 1925)[8].
Informazioni pratiche. Il Palazzo del Quirinale è aperto al pubblico ogni domenica dalle 8,30
alle 12, biglietto 5 €, gratuito per chi ha meno di 18 anni o più di 65.Ogni
domenica mattina alle 11, nella Cappella Paolina si tengono concerti di musica
classica. Ogni domenica alle 15 in inverno o alle 16 in estate, sulla piazza,
si tengono concerti in occasione del cambio della guardia.
Il PALAZZO DELLA CONSULTA fu eretto da
Clemente XII su progetto dell’architetto Ferdinando Fuga tra il 1732 e il 34
per il Tribunale della Sacra Consulta, dopo il 1870 fu sede del Ministero degli
Esteri, quindi del Ministero dell’Africa Italiana, oggi vi risiede la Corte
Costituzionale. La facciata, forse la più bella del Fuga, a due piani con
interposto ammezzato, divisa da paraste, ha tre ricchi portali con frontoni
ornati da trofei e statue di Filippo Valle (1739); al sommo stemma di Clemente
XII fiancheggiato da stemmi alati.
La Corte
Costituzionale è un organo previsto dall’art. 135 della Costituzione composto
di 15 giudici 1/3 di nomina presidenziale, 1/3 di nomina parlamentare e 1/3 di
nomina dei giudici stessi; durano in carica 9 anni. La Corte giudica sulle
controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi, sui
conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato, sulle accuse contro il
Presidente della Repubblica, sull’ammissione dei referendum. Il presidente è
(dal dicembre 2010) Ugo De Sierno, dura in carica tre anni.
La piazza del Quirinale è una delle più belle di Roma, cinta su tre
lati da edifici e aperta sul panorama della città dominato in fondo dalla
cupola di San Pietro. Ci troviamo sul colle Quirinale (m 61 slm), il più
elevato dei Sette Colli di Roma, così detto da un tempio di Quirino o dalla
città di Curi da cui mossero e Sabini per stabilirsi in questo sito. Al centro
della piazza si trovano le colossali statue dei Dioscuri (alte m 5,60) replica romana di un originale greco del V –
VI secolo a.C. I due gruppi furono ritrovati nelle vicine Terme di Costantino e
qui portati da Sisto V, sotto Pio VI furono spostati per far posto all’obelisco tolto al Mausoleo di Augusto.
Nel 1818 vi fu aggiunta la fontana per la quale Raffaele Stern utilizzo la
grande vasca di granito bigio che si trovava come abbeveratoio nel Foro Romano.
Il lato occupato dal palazzo della Consulta è proseguito da un alto muro che
racchiude il palazzo Pallavicini
Rospigliosi eretto, a partire dal 1611 da Vasanzio e Maderno per il
cardinale Scipione Borghese, sui resti delle terme di Costantino. Sulla piazza
affaccia il Casino Pallavicini,
aperto il primo giorno di ogni mese, che contiene la famosa Aurora di Guido
Reni (1614). Sul lato opposto a quello del Palazzo del Quirinale si trovano le Scuderie del Quirinale opera anch’essa
di Ferdinando Fuga ma private della facciata quando il papa Pio IX decise di
aprire la strada che saliva direttamente dal rione Trevi. Dopo essere stata
utilizzata per secoli come scuderia e poi come autorimessa ad uso del
Quirinale, in vista dell’Anno Santo del 2000 è stata convertita in sede
espositiva su progetto dell’arch. Gae Aulenti.
PALAZZO MADAMA
Eretto nel sec.
XVI per i Medici e cosiddetto da Madama Margherita d’Austria, figlia naturale
di Carlo V e moglie di Alessandro de’ Medici,
poi di Ottavio Farnese. Vi abitarono da cardinali Leone X e Clemente VII,
Caterina de Medici poi regina di Francia, dal 1871 è sede del Senato.
La sontuosa
facciata barocca a tre piani di Lodovico Cardi e Paolo Marucelli[9]
(1649) con portale a colonne e sovrastante balcone, ricche finestre a timpani
fortemente aggettanti, ornatissimo cornicione con fregio di putti che giocano,
includente le finestre quadre dell’ultimo piano; sopra la gronda, comignoli in
pietra, di capriccioso disegno. Il palazzo è stato ampliato posteriormente nel
1931. In corrispondenza del balcone si trova il salone d’onore decorato con
affreschi di Cesare Maccari[10]
(1882-88) raffiguranti “L’Italia col tricolore” nella volta e “Episodi del
Senato di Roma antica”, tra cui “Cicerone contro Catilina”. Nel palazzo alla
sua destra è stata spostata la biblioteca del Senato, fondata nel 1848, posside
oltre 450.000 volumi e una raccolta di statuti.
Attuale presidente del Senato è
Renato Schifani, nato a Palermo nel 1950.
Informazioni pratiche. Palazzo Madama è aperto ogni sabato dalle 10 alle 18 con visita guidata
gratuita di 40’.
PALAZZO MONTE
CITORIO
Iniziato nel 1650
dal Bernini per ordine di Innocenzo X Pamphili[11]
che intendeva darlo ai Ludovisi suoi parenti,
rimasto a lungo interrotto, fu terminato nel 1694 da Carlo Fontana[12]
e adattato, per volere di Innocenzo XII a sede dei Tribunali. Dal 1871 il
palazzo è sede della Camera dei Deputati. All’inizio del Novecento fu
ingrandito da Ernesto Basile[13]
al quale si devono la nuova aula e la nuova facciata sulla piazza del
Parlamento. La facciata segue una linea convessa spezzata, ha il corpo mediano
leggermente sporgente e due ali che ne divergono in arretramento ma nuovamente
sporgenti alle estremità. Il Bernini ha ottenuto così il massimo effetto di
grandiosità. Pochi gli elementi decorativi: un’ampia balconata sostenuta da
quattro colonne, portale maggiore con due laterali, attico con orologio e
sovrastante campaniletto a vela, robuste lesene delimitano le cinque campate
della facciata. Nell’interno è la grande aula a emiciclo disegnata da Basile
(1918) in stile floreale, tutto l’arredamento è in legno di quercia, il
soffitto è costituito da un lucernario, intorno gira un grande fregio allegorico dipinto su tela di
Giulio Aristide Sartorio[14] rappresentate la civiltà italiana, le virtù
del popolo italiano, i periodi più salienti della sua storia. Dietro ai banchi
della presidenza si trova il grande pannello bronzeo raffigurante “La
glorificazione della dinastia Sabauda” di Davide Calandra[15].
Al balcone corrisponde la sala della Lupa cosiddetta per la presenza di una
copia in bronzo della lupa capitolina, in essa il 10 giugno 1946 venne
proclamato l’esito del referendum monarchia o repubblica. Al di sopra si trova
la sala Gialla dal colore giallo della tappezzeria che riveste le pareti,
possiede arredi provenienti dalla Reggia di Caserta, in essa è conservato il
quadro “Le nozze di Cana” di Veronese[16],
un’altra versione dello stesso è al Louvre. Uno degli ambienti più
rappresentativi dell’edificio è il Transatlantico (per gli arredi simili a quello
delle grandi navi transoceaniche disegnati da Basile stesso) o Corridoio dei
passi perduti, lungo 56 metri e largo 11,7. Questo ambiente immette
direttamente nella grande aula, quindi è il luogo dove i parlamentari
incontrano i giornalisti accreditati durante le sedute. In via del Seminario si
trova la Biblioteca e l’Archivio Storico.
Attuale presidente della Camera è
Gianfranco Fini nato a Bologna nel 1952.
Informazioni pratiche. Il palazzo di Montecitorio è aperto la prima domenica del mese con visite
guidate gratuite.
La piazza di Montecitorio, forse da Monte Accettorio perchè qui
forse si adunavano le centurie per votare, in leggera pendenza, ha al centro l’obelisco di Psammetico II (594-589
a.C.) portato sotto Augusto da Eliopoli e collocato in Campo Marzio come
gnomone di meridiana. Caduto per un incendio fu fatto rialzare nel 1792 da Pio
VI, in tale occasione vi fu aggiunto sulla sommità il globo in bronzo fregiato
dei motivi araldici dello stemma papale. E’ alto m 22, con la base e il globo giunge
a m 29.
Nella vicina
piazza Colonna si trova il PALAZZO CHIGI
sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il palazzo fu costruito
da Carlo Maderno[17]
per gli Aldobrandini, ma ultimato da Federico della Greca. Nel 1659 passò ai
Chigi, dal 1923 al 1959 fu sede del ministero degli Esteri poi trasferito alla
Farnesina, dal 1961 è la sede ufficiale del capo del Governo. Le due facciate
sono unite all’angolo da una robusta bugnatura, ogni facciata è su tre piani più
ammezzato, mentre il quinto piano è stato modificato posteriormente.
Nel mezzo della
piazza si trova la Colonna di Marco
Aurelio, di marmo lunense, col fusto ornato da un bassorilievo continuo a spirale che racconta e celebra le
battaglie dell’imperatore contro i Marcomanni, Quadi e Sarmati. L’opera fu
iniziata nel 176 d.C. è alta m 29,6 (con la base e il capitello m 42). In cima
alla colonna un enorme capitello dorico sormontato dalla statua bronzea di San
Paolo. Tra la colonna e la Galleria Colonna
Alberto Sordi si trova una fontana
con piattaforma circolare a gradini e bacino mistilineo, opera di Giacomo della
Porta del 1575. Di fronte al palazzo Chigi si trova la piccola chiesa di Santa Maria della Pietà
eretta alla fine del Cinquecento come cappella dell’ospedale dei pazzi, ma
passata nel Settecento alla Confraternita dei Bergamaschi che la dedicarono a
San Bartolomeo e Alessandro e fu riedificata su disegno di Valvassori.
Sull’ultimo lato si trova il palazzo
Wedekind di Camporese il Giovane[18]
del 1838, come sede delle poste pontificie. Un’ampia terrazza su tutta la
fronte è sostenuta da 16 elegantissime colonne ioniche provenienti da Veio.
PALAZZI SEDI
MINISTERIALI
PALAZZO DEL MINISTERO
DEGLI INTERNI. Il
palazzo si trova in piazza del Viminale, nel rione Monti (anche se al di là di
via Depretis è rione Castro Pretorio). In alcuni testi è indicato palazzo del
Viminale. Venne costruito nel 1920 su progetto dell’architetto Manfredo
Manfredi[19],
in stile neocinquecentesco, si caratterizza per una scalea centrale e una
doppia rampa carrozzabile che sale al palazzo. Al centro della piazza una
fontana a livello della strada con una tazza quadrangolare sulla quale sono
scolpiti tre monti (simbolo del rione) e la lupa. Le rampe e la piazza con la
fontana furono sistemate nel 1930. I lavori per la costruzione del palazzo
portarono alla demolizione del convento di San Paolo e della chiesa di Santa
Maria della Sanità con il suo ospizio dei Convalescenti. L’area di 60.000 mq
venne spianata ad opera del Genio Civile, la terra rimossa venne scaricata dove
oggi è la Città Universitaria. A ridosso di San Lorenzo in Panisperna furono
trovati resti di un impianto termale.
Attuale ministro dell’Interno (oggi denominato al singolare)
è Roberto Maroni, nato a Varese nel 1955.
PALAZZO DEL MINISTERO
DEGLI AFFARI ESTERI. Detto
la Farnesina perché dal nome della località che fu dei Farnese. Il palazzo si
trova in piazzale della Farnesina, nel quartiere Delle Vittorie, limitrofo al
complesso del Foro Italico. Sul piazzale si trova la fontana con “Grande sfera”
di Arnaldo Pomodoro (1968), tale scultura di arte contemporanea preannuncia che
l’interno del palazzo è abbellito con opere di artisti contemporanei. Il
palazzo fu progettato dagli architetti Foschini, Del Debbio e Morpurgo[20]
e la costruzione iniziò nel 1935 per ospitare la sede nazionale del Pnf, ma
interrotto nel 1943 per gli eventi bellici, fu terminato dopo l’ultima guerra
mondiale tra il 1956 e il 1960.E’ costituito da due grandi blocchi
quadrangolari uniti dalla facciata principale e separati da un grande cortile.
Il palazzo si sviluppa su sei livelli, oltre al mezzanino e ai sotterranei, per
un totale di 1.200 ambienti.
Attuale ministro degli Esteri è Franco Frattini, nato a Roma
nel 1957.
PALAZZO DEL MINISTERO
DI GRAZIA E GIUSTIZIA. Il palazzo si trova in via Arenula n. 69, nel rione Regola. Il progetto è
dovuto a Pio Piacentini[21],
negli anni 1913-24, con ampliamento nel 1932, l’architetto si è ispirato ai
moduli del Rinascimento romano con le buganture a punta di diamante, l’ornato
ad ovuli e palmette, il loggito dei corpi laterali. Sugli spigoli è rimasto lo
stemma dei Savoia, sul portale a tre arcate quattro figure a rilievo entro
tondi rappresentano la giustizia. Il palazzo ha la facciata principale su via
Arenula ma presenta una pianta “a virgola”, si sviluppa cioè verso sinistra in
profondità, lungo via delle Zoccolette, al suo interno vi sono quattro cortili.
La sua costruzione comportò la demolizione di una serie di case rinascimentali,
si salvò solo la medioevale casa di San Paolo.
Attuale ministro di Giustizia (oggi denominato solo
Giustizia) è Angelino Alfano, nato ad Agrigento nel 1970.
PALAZZO DEL MINISTERO
DELL’AGRICOLTURA E FORESTE oggi Ministero per le Politiche Agricole. Si trova in via XX Settembre
n. 20, nel rione Sallustiano. La costruzione di questo edificio si ebbe tra il
1907 e il 1914 su progetto di Odoardo Cavagnari, ingegnere del Genio Civile,
sostituito nel 1908 da Giuseppe Canonica, ma per la facciata fu elaborato un
progetto a parte di Giuseppe Castellucci scelto da una commissione incaricata
per lo scopo. Anche qui fu scelto uno stile neorinascimentale.
Attuale ministro delle politiche agricole è Francesco Romano,
nato a Palermo nel 1964.
PALAZZO DEL MINISTERO
DELLA DIFESA. Il
palazzo si trova in via XX Settembre, lungo un asse che fu privilegiato per la
costruzione dei ministeri non appena raggiunta l’unità nazionale, questo risale
agli anni 1876-83. Il gabinetto del ministro è in via XX Settembre 8, nel
palazzo Baracchini, costruito da Giulio Podesti nel 1886 e acquistato dallo
Stato italiano, mentre al n. 11 è insediato lo Stato Maggiore della Difesa.
Attuale ministro della Difesa è Ignazio La Russa, nato a
Paternò (Catania) nel 1947.
PALAZZO DEL MINISTERO
DELLE FINANZE. Detto
anche Palazzo dell’Economia. Anche questo si trova in via XX Settembre, ma al
n. 97, nel rione Castro Pretorio. è opera dell’architetto Raffaele Canevari[22],
fu il primo palazzo ministeriale ad essere costruito, risale infatti al
1872-77. Occupa 36.000 mq di cui 30.000 di fabbricati ed ha tre grandi cortili,
dei quali il mediano è circondato da un portico loggia con fontana al centro.
L’assetto del palazzo è quello tipico dei palazzi neorinascimentali, con la
facciata su due piani oltre il pianterreno bugnato e l’ammezzato sopra il
cornicione con frontone. Triplice ingresso ad archi. Le finestre sono a timpano
triangolare, a timpano curvo con doppia mensola quelle del primo piano. La
facciata su via Cernaia ha un corpo centrale rientrato rispetto alle ali,
lasciando spazio a due giardini: la facciata è tripartita, con un piano
centrale mosso da semicolonne con capitello ionicizzante. Nei giardini
monumenti a Silvio Spaventa[23]
con statua bronzea, opera di Giulio Tadolini[24]
e monumento a Quintino Sella[25],
opera di Ettore Ferrari[26]
con un gruppo raffigurante la Legge e il Genio della Finanza.
Il palazzo ha
ospitato il museo Numismatico della Zecca Italiana, gli oggetti più pregevoli
sono stati portati a palazzo Massimo negli anni Novanta.
Attuale ministro dell’Economia e delle Finanze è Giulio
Tremonti, nato a Sondrio nel 1947.
PALAZZO DEL MINISTERO
DELL’ISTRUZIONE. Si
trova in viale Trastevere n. 76/a, è opera di Cesare Bazzani[27],
l’architetto che ha progettato il palazzo delle Belle Arti a Valle Giulia dove
ha sede la Gnam. La costruzione fu iniziata nel 1914 ma interrotta per la prima
guerra mondiale, i lavori furono ripresi e completati nel 1928, doveva avere di
fronte un viale che arrivava fino al Tevere[28]. Durante lo scavo delle fondamente venne alla
luce il tempio della dea Fors. L’edificio sorge su un area di 17.000 mq, la
facciata ha una lunghezza di 140 m, con il corpo centrale fortemente
aggettante. La facciata è sormontata da un attico con statue in travertino
della Filosofia di Morescalchi, della Didattica di Vighi e dell’Arte di
Volterrani. La precede un’ampia scalinata a due rampe ornate da candelabri che
portano all’ingresso su un atrio con fasci di colonne dal quale si accede ad un
cortile con dodici cariatidi, opere di Morbiducci e Marescalchi. Al piano
nobile si trova il “salone d’onore” con affreschi di Calcagnadoro[29]
che hanno per tema “Il trionfo dell’Istruzione” con aspetti divisionisti, al
centro un grande tavolo in legno con poltrone verdi, un grande lampadario in
legno, tendaggi d’epoca e quadri raffiguranti i ministri dell’istruzione fino a
Gentile[30]
(anche Benedetto Croce[31]).
Nello studio del ministro pitture di Paolo Paschetto[32].
Nel salone del Cnpi, tutti i lampadari sono opera della società Vinini di
Murano. Sul lato opposto si trova la “Biblioteca ovale”, continene tutti i
decreti e le riviste scolastiche, il libro più antico è del 1625: “Le Storie di
Tito Livio”.
Attuale ministro dell’Istruzione (oggi il ministero è
denominato Istruzione Università e Ricerca) è Mariastella Gelmini, nata a Leno
(Brescia) nel 1973.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV. Guida
di Roma del Tci, ed. Tci 1968/1992.
AA.VV. I
rioni e i quartieri di Roma, ed. Newton Compton, 1989.
AA.VV. Le
strade di Roma, ed. Newton Compton, 1989.
Claudio
Rendina (a cura di), Enciclopedia di Roma, Newton Compton, 2005.
Giorgio
Carpaneto, I palazzi di Roma, ed. Newton Compton,1991.
AA.VV. I
palazzi della Repubbblica, ed. Apt di Roma, 2002.
AA.VV. Il
Quirinale, la casa degli italiani, ed. Presidenza della Repubblica, 2006.
AA.VV.
Camera dei Deputati, depliant della C.d.D., 2005.
AA.VV.
Enciclopedia Universale, ed. Garzanti, 2003.
AA.VV.
Enciclopedia dell’Arte, ed. Garzanti, 2002.
SITOGRAFIA
Piero Tucci
03.04.11
[1] Gregorio XIII (Bologna 1502- Roma 1585) Ugo Boncompagni, papa dal 1772, è ricordato per la riforma del calendario che da lui è detto Gregoriano. Da: Enciclopedia Universale Garzanti, 2003.
[2] Clemente XII (Firenze 1652 – Roma 1740) Lorenzo Corsini, papa dal 1730, cercò di annettere il ducato di Parma senza riuscirvi, nel 1738 pronunciò la prima condanna della Massoneria. Da Enciclopedia Universale Garzanti, 2003.
[3] Clemente VIII (Fano 1535 – Roma 1605) Ippolito Aldobrandini, papa dal 1592, riconobbe Enrico IV re di Francia, ampliò lo Stato della Chiesa includendo Ferrara. Da Enciclopedia Universale Garzanti, 2003.
[4] Carlo Maderno (Capolago, Canton Ticino 1553/6 – Roma 1629). Architetto. Sviluppò il linguaggio del Vignola in senso barocco, autore di palazzi e chiese di Roma tra cui Santa Susanna, Sant’Andrea della Valle. Completò San Pietro dandogli la pianta a croce latina, ne eresse la facciata. Stefano, scultore, è l’autore della statua di Santa Cecilia nella omonima chiesa di Trastevere. Probabile lontano parente di Carlo. Da: Enciclopedia Universale Garzanti, 2003 e da it.wikipedia.org.
[5] Domenico Fontana (Melide, Canton Ticino 1543 – Napoli 1607) famiglia di architetti originari del Canton Ticino. Domenico si segnalò per opere di tecnica ingegneristica e idraulica, tra cui l’erezione dell’obelisco in piazza San Pietro e intraprese per Sisto V il rinnovamento di Roma aprendo via Sistina e le arterie che partono da Santa Maria Maggiore. A Napoli costruì il palazzo Reale. Il nipote Carlo, allievo di Bernini gli succedette come architetto papale (Cappella Cybo in Santa Maria del Popolo). Da: Enciclopedia Garzanti, 2003 e da it.wikipedia.org.
[6] Ottavio Mascherino (Bologna 1524 – Roma 1606), architetto e pittore manierista, attivo a Roma dal 1578 al servizio di Gregorio XIII. Completò il Belvedere Vaticano e lavorò al palazzo del Quirinale. Da: Enciclopedia Garzanti, 2003.
[7] Giovanni Lanfranco (Terenzo, Parma 1582 – Roma 1647) Elaborò uno stile dinamico derivato dal Correggio e manifestò la sua vocazione barocca nelle decorazioni illusionistiche del Casino di Villa Borghese e in Sant’Andrea della Valle dove la Cupola rappresenta il suo capolavoro. La Chiesa del Gesù Nuovo e l’Oratorio del Tesoro di San Gennaro entrambe a Napoli
[8] Elenco dei Presidenti della Repubblica Italiana, da it.wikipedia.org.
[9] Lodovico Cardi detto il Cigoli, pittore e architetto nato a Firenze. Sue opere pittoriche a Palazzo Pitti a Firenze e a San Giovanni dei Fiorentini a Roma. Come architetto fu allievo e aiuto di Buontalenti, realizzò il cortile interno del Palazzo “Non finito” a Firenze in via del Proconsolo oggi sede del Museo di Storia Naturale (antropologia ed etnologia). Paolo Marucelli o Maruscelli, architetto romano, partecipò dello spirito seicentesco per l’esuberanza decorativa delle superfici e la magniloquenza delle strutture. Stese il primo progetto per il Convento dei Filippini.
[10] Cesare Maccari (Siena 1840 – 1919) pittore, realizzò affreschi per il Palazzo di Giustizia a Roma, per il Palazzo Pubblico di Siena e per la cupola della chiesa di Loreto, ispirate al Rinascimento.
[11] Innocenzo X (Roma 1574-1655) papa dal1644, al secolo Giovanni Battista Pamphili. Avvocato, fu dominato per molto tempo da Olimpia Maidalchini, la cognata, odiata dal popolo e oggetto di pasquinate. Condusse invano la guerra di Castro contro i Farnese. Nel 1653 condannò Giansenio. Nella Galleria Doria Pamphili di Roma sono conservati un suo ritratto di Velazquez e un suo busto di Bernini. Sul Campidoglio, nel palazzo dei Conservatori, nella sala degli Orazi e Curiazi si trova una sua statua dell’Algardi.
[12] Carlo Fontana, vedi nota n.5.
[13] Ernesto Basile (Palermo 1857-1932) architetto. Tra le sue prime opere vi fu questo progetto, seguirono il monumento ossario di Calatafimi (1885), gli edifici per l’Esposizione Nazionale di Palermo (1891). Dal manierismo di queste realizzazioni giunse, con le ville Igea e Paternò di Palermo, ai modi liberty. Appartengono a questa fase le sue opere più significative: il Padiglione per l’Esposizione siciliana a Palermo(1901), i villini Monroy, Basile e Fassini, la villa Dellella (1909) tutti a Palermo. Ha realizzato il villino Ximenez a piazza Galeno a Roma.
[14] Giulio Aristide Sartorio (Roma1860-32) Allievo di Nino Costa. Della sua prima opera più decorativa che verista, piena di echi letterari, ricordiamo, oltre a questo fregio, il dittico alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, oggi purtroppo chiusa. Elaborò uno stile attento ai suggerimenti preraffaelliti e del simbolismo. Tipica espressione del gusto dell’epoca sono le sue illustrazioni di D’Annunzio. Alla Gnam una intera sala gli è dedicata. Sue opere sono all’Accademia di San Luca. Da: Enciclopedia Garzanti e it.wikipedia.org.
[15] Davide Calandra (Torino 1856-1915) scultore, allievo di Alfonzo Balzico. Con il padre e il fratello condusse scavi archeologici in un sito longobardo presso Moncalieri nel 1878. Ha realizzato il monumento a Garibaldi a Parma, il monumento a Umberto I a Villa Borghese a Roma, ad Amedeo di Savoia nel parco del Valentino a Torino, a Zanardelli a Brescia, a Mitre a Buenos Aires. Ha disegnato monete.
[16] Veronese (Verona 1528- Venezia 1588) Paolo Caliari detto.
[17] Carlo Maderno, vedi nota n.4.
[18] Camporese il Giovane Giuseppe Camporese (Roma 1763-1822) membro di una famiglia di architetti. Il padre Pietro ricostruì la basilica di San Paolo fuori le mura, realizzò la facciata di Santa Maria in Aquiro e Santa Brigida in piazza Farnese. Camporese il Giovane fu con Valadier il più significativo esponente del neoclassicismo a Roma. Architetto dei palazzi Vaticani progettò l’Atrio dei Quattro Cancelli e la Sala delle Bighe, diresse lavori di scavo archeologico nel Foro Romano, restaurò monumenti antichi. Fu Accademico di San Luca.
[19] Manfredo Manfredi (Piacenza 1859-Roma 1927) Architetto. Studiò all’Accademia di Belle Arti di Roma. Giunse secondo al concorso nazionale per l’erezione del Vittoriano, concorso vinto da Giuseppe Sacconi. In seguito a ciò gli venne affidato l’incarico di costruire la tomba del re al Pantheon. Diresse la ricostruzione del campanile di San Marco a Venezia che era crollato improvvisamente nel 1902. Diresse i lavori di costruzione del Vittoriano insieme a Koch e Pio Piacentini, dopo la morte di Sacconi. Nel 1911 eresse il Faro sul Gianicolo, dopo della comunità italiana in Argentina. Nel 1922, insieme a Ximenes, eresse il monumento per l’indipendenza del Brasile a San Paolo. Da: it.wikipedia.org.
[20] Foschini Del Debbio Morpurgo Arnaldo Foschini è l’autore dell’ingresso monumentale alla Città Universitaria, della chiesa di San Pietro e Paolo all’Eur e del nuovo santuario del Divino Amore. Enrico Del Debbio è autore della Facoltà di Architettura a Valle Giulia e della Casa dello Studente al Foro Italico. Vittorio Ballio Morpurgo ha sistemato piazza Augusto Imperatore, ha progettato la teca che conteneva l’Ara Pacis e la torre del mulino Pantanella in via Casilina subito fuori porta Maggiore.
[21] Pio Piacentini (Roma 1846-1928) architetto, padre di Marcello. Vinse il concorso per la costruzione del Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale (1882), eresse il palazzo della Rinascente al Corso (1885-1920), con Giulio Podesti realizzò il Traforo Umberto I sotto il Quirinale, subentrò a Sacconi nella costruzione del Vittoriano con Koch e Manfredi.
[22] Raffaele Canevari (Roma 1846-1928) E’ l’ingegnere che costruì gli argini del Tevere e molti dei ponti realizzati subito dopo come il ponte Palatino (per i romani il ponte inglese). Oltre al Ministero delle Finanze ha progettato il Palazzo dell’Istituto Geologico in largo di Santa Susanna e il palazzetto in via Gregoriana 24 negli anni 1881-3.
[23] Silvio Spaventa (Bomba CH 1822 – Roma 1893), per la sua attività di patriota fu condannato a morte, pena commutata in ergastole e nel 1859 in esilio perpetuo. Dopo l’Unità fu deputato, consigliere di Stato e ministro dei Lavori Pubblici. Anche senatore. Legò il suo nome a una serie di convenzioni per il riscatto di importanti linee ferroviarie.
[24] Giulio Tadolini nipote del più famoso Adamo, allievo di Canova autore del monumento all’Immacolata Concezione a piazza di Spagna. Invece Giulio fece il monumento a Leone XIII in San Giovanni.
[25] Quntino Sella (Mosso, Biella 1827 – Biella 1884) ingegnere, deputato dal 1860, ministro delle finanze, si impegnò per ottenere il pareggio del bilancio dello Stato dissestato dalle guerre risorgimentali, a questo scopo introdusse la famigerata tassa sul macinato. Fondò il Club Alpino Italiano.
[26] Ettore Ferrari Scultore e pittore (Roma 1845 – 1929)realizzò opere monumentali celebrative. Celebre il monumento a Giordano Bruno in Campo de Fiori, a Mazzini sull’Aventino, a Garibaldi a Pisa. Deputato dal 1882 al 1892 e dal 1904 al 1918. Gran Maestro della Massoneria.
[27] Cesare Bazzani (Roma 1873- 1939) ingegnere e architetto. Esponente dell’eclettismo e delle correnti tradizionaliste del Novecento italiano, operò nel gruppo di architetti “monumentali” attivi nel periodo fascista. Vinse giovanissimo il concorso per la Biblioteca Nazionale di Firenze, a Roma oltre alla Gnam e al Ministero della Pubblica Istruzione, progettò la chiesa della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, l’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina.
[28] Prospetto frontale al Ministero dell’Istruzione. Quest’ultima notizia da visita guidata in occasione delle giornate del Fai il 29 marzo 2009.
[29] Antonio Calcagnadoro (Rieti 1876-1935) pittore e decoratore, maestro di Ziveri e Mafai, ha decorato l’aula del comune di Rieti e il teatro Flavio Vespasiano.
[30] Giovanni Gentile (Castelvetrano TR 1875 – Firenze 1944) filosofo e pedagogista, esponente dell’idealismo, protagonista della cultura italiana, autore di una importante riorganizzazione della scuola italiana.
[31] Benedetto Croce ((Pescasseroli 1866 – Napoli 1952) filosofo, storico e principale esponente del liberalismo italiano, rifondatore del PLI.
[32] Paolo Paschetto (Torre Pellice 1885 – Torino 1963) di famiglia Valdese. Studente dell’Accademia di Belle Arti e poi docente. E’ autore dell’emblema della Repubblica Italiana, di molte vetrate della Casina delle Civette in Villa Torlonia.