2010-03-21 Ostia: la storia,
l’architettura e le tradizioni
Copertina
dell’odierna “pedalata a tema” un’immagine di “Ostia sparita”: lo Stabilimento
Roma, antico simbolo di questo
quartiere balneare romano, che fu demolito dai tedeschi per motivi di difesa da
eventuali sbarchi alleati. Perchè oggi, lasciata Roma ai “maratoneti”, ci siamo
dati appuntamento alla stazione Ostia
Lido Centro, ed abbiamo visitato il nostro lido, guidati da Piero (ho utilizzato i una parte dei suoi
testi)
L’itinerario
inizia dalla piazza dei Ravennati, il
nome ricorda gli operai che bonificarono lo stagno di Ostia e la palude che si
estendeva intorno, questo è il centro di Ostia, il punto di arrivo dell’antica
via Ostiense, il luogo in cui sorge la rotonda e il pontile. Il lungomare qui
si chiama Paolo Toscanelli, verso l’interno si spinge viale della Marina.
Passiamo
di fronte all’ingresso dello STABILIMENTO
BATTISTINI, tra i primi di Ostia, sorto nel 1919, la costruzione è bassa,
ad un solo livello, bianca, ricorda lo stile messicano con piccole finestre
protette da ringhiere, sulla destra si alza una terrazza coperta di frasche. Siamo
nella centralissima Piazza Anco Marzio,
recentemente pedonalizzata. E’ il punto di incontro per lo shopping, un gelato
da Sisto, o un famoso krapfen da Armando Paglia....
....qui si
possono ammirare anche pregevoli costruzioni: il palazzo Pappagallo e questa bella palazzina Liberty.....
....ci
spostiamo in piazza della Stazione
Vecchia (già piazza Grande): nello spazio oggi occupato da un luna park
c’era la prima stazione di Ostia, inaugurata il 10 agosto 1924, progettata da
Marcello Piacentini era simile a quella di porta San Paolo. La ferrovia era a
binario unico, la locomotiva a vapore e i marciapiedi erano alti all’inglese.
Nei giardini, una moderna statua di Sant’Agostino, patrono di Ostia.
Sul lato opposto si trova il PALAZZO DELLA DELEGAZIONE MUNICIPALE o Palazzo del Governatorato, di Vincenzo Fasolo, del 1924-26, importante esempio di edificio pubblico nel ventennio fascista, “nel quale l’eclettismo si evidenzia nella ripresa di elementi linguistici dell’architettura veneta”. Il palazzo è decorato da Umberto Calzolari che si ispirò allo stile veneto – dalmata. Il palazzo è realizzato in travertino di Tivoli e tufo dorato della campagna romana.
Andando
un po’ oltre, in posizione sopraelevata troviamo
Spicca
per la cupola ottagona di
Passiamo
a piazza della Posta, con l’omonimo PALAZZO, opera di Angiolo Mazzoni,
inaugurato il 4 settembre 1934: “le colonne di mattoni che creano un effetto
pineta sorreggono un’ampia pensilina circolare”. Sulla destra l’architetto ha
ideato una sorta di torre con tre colonne bianche. Sotto il portico c’è una
fontana circolare, al centro due statue in bronzo di sirene che reggono un
piatto. L’interno è rimasto come era all’origine, interamente rivestita e
pavimentata con mattonelle in tessere di mosaico di varie tonalità di blu, così
le scritte e l’orologio interno molto moderno: solo lancette e trattini al
posto dei numeri.
Seguendo
via Duca di Genova osserviamo queste palazzine di case popolari: il COMPLESSO ICP di Camillo Palmerini del
1929 (lo stesso progettista del barocchetto della Garbatella), e poi andiamo
sulla ciclabile del lungomare...
....dove spicca la gigantesca COLONIA MARINA VITTORIO EMANUELE III, progettata da Marcello
Piacentini per ospitare bambini predisposti alla tubercolosi, ampliata poi da
Vincenzo Fasolo nel 1932, ora sede di uffici comunali. All’inaugurazione del
24.1.32 intervenne la regina Elena.
Proseguiamo sul lungomare
verso levante, passando davanti allo stadio
del nuoto, recente costruzione per i campionati del 2009....
....e poi
giriamo verso l’interno sul canale dei
Pescatori, chiamato così per
....che
vivono in questo villaggio: ecco la piazza
del Borghetto dei pescatori, con la statua di S. Nicola e
Siamo
arrivati alla fine del percorso, e Giancarlo e Daniel sembrano proprio soddisfatti....(C.C.)