2010.04.18 Il quartiere Coppedè

 

La scoperta per molti di noi, oggi, alla fine della passeggiata, è stata questa rotonda piazzetta Caprera, progettata dall’arch. Gustavo Giovannoni negli anni 30, ma con questa modernissima fontana, opera di Jacques Zwobada (1900-1967) artista francese di origine ceca vissuto in viale Gorizia.

Le statue sono un dono della figlia Anna al Comune di Roma.

 

 

 

Nonostante la giornata un po’ nuvolosa, siamo un bel gruppo alla solita partenza dalla Metro B Colosseo (28 partecipanti). Passiamo da piazza Venezia, via del Corso....

 

 

 

 

....incontriamo questo velocissimo “prete sprint” in pattini a rotelle, ecco via del Tritone: sulla sinistra la pensilina de “Il Messaggero”....

 

 

 

....fino a piazza Barberini dove facciamo una breve sosta per notare il palazzo al n. 7 di via Veneto (grigio, sul lato sinistro della foto: è ornato con iscrizioni latine e un’altana a colonne) che è l’ ultima opera (1925-27) dell’architetto Coppedé.

 

 

 

Percorriamo tutta Via Veneto, attraversiamo Porta Pinciana e andiamo a fare una salutare pedalata nel verde di Villa Borghese....

 

 

 

 

.... lasciata la villa, ci troviamo ai Parioli, Via Salaria  e, passati su via Tagliamento,  ecco a via Dora (già via Diagonale) l’ingresso  al Quartiere Coppedé (l’arco che collega i PALAZZI DEGLI AMBASCIATORI)

 

 

Siamo tra le realizzazioni più significative di questo architetto fiorentino, tanto che il quartiere ne ha assunto il nome. Da piazza Mincio, con la fontana delle rane (forse un ironico riferimento alla fontana delle tartarughe) ascoltiamo la descrizione di Piero osservando le ricchezze dei palazzi circostanti, in particolare i villini delle fate, recentemente restaurati:

 

 

 

.....con le colorate decorazioni dedicate a Dante Alighieri, a Firenze, a Milano ed a Roma....

 

 

 

 

 

...il mosaico sul pavimento dell’ingresso principale, la meridiana....

 

 

 

 

....e grazie alla cortesia di un abitante di questo posto fantastico, abbiamo potuto vedere anche l’interno di un atrio di un condominio del quartiere.

Tornati a piazza Mincio, Arnaldo ci propone una riflessione di “storia dell’architettura” confrontando queste realizzazioni dei primi decenni '900  così “rivolte al passato” con la contemporanea nascente architettura, moderna e razionalista, che cerca di affrontare il grande problema del movimento di masse  dalle campagne alle città  per la rivoluzione industriale  iniziata già dalla fine del 1800.

 

 

 

Torniamo su via Tagliamento ed andiamo nella vicina piazza Buenos Aires (detta “piazza quadrata”) per ammirare la Chiesa dell’Addolorata (G. Astorri 1930)....

 

 

 

 

....altra particolarità da vedere in zona, questa villa che fu di Beniamino Gigli....

 

 

 

....ci spostiamo su Corso Trieste, qui, vicino a questo  PALAZZO D’ANGOLO di Pietro Aschieri, siamo davanti al Liceo Classico Giulio Cesare, in stile razionalista, è del 1928....

 

 

 

....ultima tappa della nostra visita, questa “sconosciuta” Piazza Caprera, oggi animata dal mercatino mensile, descritta dallo scrittore Marco Lodoli come “il cerchio dell’incanto” di cui leggiamo l’appassionato articolo (richiamando l’interesse di molti presenti) e con la fontana già proposta all’inizio come copertina, qui con gli “zampilli danzanti”.....

 

 

 

.... si torna ognuno verso casa: qui due gruppetti che si “dividono” in via XX settembre.

Concludo con questa antica foto e con una notizia per chi vuole approfondire gli argomenti di questa ed altre visite: potete consultare sul nostro sito le pubblicazioni del nostro amico Piero alla corrispondente voce “Note” sul calendario.    C.C.

 

 

Incidente stradale in via Tagliamento, si distingue nettamente la canonica e il campanile della chiesa dell’Addolorata. Foto del 3 dicembre 1942, da facebook.com / roma sparita.