2010.06.06 La “MONNEZZA” a Roma
Copertina della passeggiata: il Monte dei cocci, la collina del “Testaccio”, che prende il nome dall’accumulo di “testi” (vasi, rotti....i contenitori dei tempi dei romani) e di altra “monnezza” che sta all’origine di questa montagnetta....
....partenza inconsueta, dal solito appuntamento alla Metro B del Colosseo, per i circa 30 partecipanti, a piedi ci dirigiamo su per la via Sacra e per via di S. Bonaventura....
....raggiungiamo questa storica via Crucis, santo luogo, protetto da Papa Clemente XII da possibili accumuli di mondezza, vandalismi o altri disturbi, con questa minacciosa epigrafe del 1731.....
.....lasciamo questo primo sito e dopo via di S. Gregorio, e viale Aventino, giriamo intorno alla Piramide (porta San Paolo).....
.....per andare nel quartiere Testaccio, nel piazzale dell’ex Mattatoio ad osservare il versante meno “visto” del Monte dei Cocci .....
.....luogo, che come ci descrive Mario da rare testimonianze, fino a 150 anni fa era utilizzato per sagre e feste molto “colorite” ed un po’ truculente....
....lasciamo questo posto, affascinante e sconosciuto a molti di noi, e.....
....prendendo il lungotevere da piazza dell’Emporio, torniamo in centro a via Petroselli, via Campitelli....
.....piazza Mattei, con l’elegante Fontana delle tartarughe, e poco più avanti arriviamo a Piazza dei Massimi, dove, per la presenza di una importante Tipografia Papalina....
....questa lapide del 1759 minaccia pene di 25 scudi a chi “fa il mondezzaro” in questo luogo. Ripartiamo dalla vicina Piazza Navona,....
....corso Vittorio, attraversiamo via del Corso a largo Goldoni, per osservare questo ultima scritta della nostra passeggiata: è del 1766....