GARBATELLA
MUN. XI via Benedetto Croce
TEL. 5
BUS 673
da piazza Zama
METRO B
dalla stazione Termini
TOPONIMI
ingegneri navali, esploratori, missionari
DELIMITAZIONE
Tra circonvallazione Ostiense, via Cristoforo Colombo, via delle Sette Chiese e via Ostiense
STORIA
Pianificata da Gustavo Giovannoni[1] e Marcello Piacentini[2] come borgata giardino a partire dal 1920, adotta il linguaggio architettonico del barocchetto con spunti medioevali e pittoreschi. Gli archityetti si ispirarono al modello inglese delle città giardino; ancora oggi, nei lotti più antichi, rimane l’aspetto di una contrada agreste. Il 18 febbraio 2010 il quartiere ha festeggiato novanta anni.
Secondo un’ipotesi leggendaria il nome del quartiere deriva dalla proprietaria di un’osteria che si trovava sui colli subito al di sopra della basilica di San Paolo. (“Una piccola osteria presso la via Ostiense” in un olio del danese C.W. Eckersberg, c. 1820, la tela è riprodotta nella rivista Roma ieri, oggi e domani, n.56, pag. 87). Secondo un’ipotesi più scientifica il nome deriva dal tipo di coltivazione della vite “a barbata” o “a garbata”, appoggiando le viti ad alberi di acero o olmo in uso sui colli.
Gemellata con il quartiere di Parigi Belleville dal giugno 2003. Sono nati alla Garbatella: Enzo Staiola, il ragazzino protagonista del film “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica del 1948, l’attore Maurizio Arena (nel 1933, ebbe grande successo con il film “Poveri ma belli” del 1956 di Dino Risi in cui impersonava il bullo di borgata, ebbe una storia d’amore burrascosa con Beatrice di Savoia, negli ultimi anni fece parlare di se come guaritore), l’attore Enrico Montesano (nel 1945), l’attore Valerio Mastandrea (nel 1972, famoso per il Rugantino con Sabrina Ferilli negli anni 1998/99, nel ruolo di Giorgio Conforti il sindacalista de “Tutta la vita davanti”), la cantante Tosca (nata nel 1967, vero nome Tiziana Tosca Donati, ha vinto Sanremo nel 1996 con Ron “Vorrei incontrarti tra cent’anni”) e Giorgia Meloni oggi ministro alle politiche giovanili (nata il 15.1.77, giornalista, presidente di Azione Giovani dal 2004, deputata dal 2006 e vicepresidente Camera dei Deputati).
Fa parte del X quartiere di Roma, l’Ostiense.
ITINERARIO
L’itinerario non può che iniziare da:
PIAZZA BENEDETTO BRIN[3] (ministro della marina mercantile). Si tratta della prima piazza costruita nel quartiere. Al centro ci sono dei semplici giardini con due grandi pini, sul lato opposto una bella scalinata scende a via Ostiense all’altezza dell’università di Roma III e poco prima della basilica di San Paolo. Qui si decise di dare il via alla costruzione del quartiere per accogliere le maestranze del previsto porto fluviale che non venne mai realizzato se non in piccola parte. Come non venne mai realizzato il canale navigabile parallelo al Tevere che doveva permette alle navi di risalire fino alla città. Guardando l’unico palazzo cha affaccia sulla piazza, a destra dell’arco si trova la prima pietra con una frase che ricorda l’avvio della costruzione del quartiere:
PER MANO AUGUSTA DI SUA MAESTA’
IL RE VITTORIO EMANUELE III
L’ENTE AUTONOMO PER LO SVILUPPO MARITTIMO E
INDUSTRIALE E L’ISTITUTO CASE POPOLARI
DI ROMA CON LA COLLABORAZIONE DELLE
COPERATIVE DI LAVORO AD OFFRIRE QUIETA
E SANA STANZA AGLI ARTEFICI DEL RINASCIMENTO
ECONOMICO DELLA CAPITALE. QUESTO APRICO
QUARTIERE FONDANO OGGI. XVIII FEBBRAIO MCMXX
Era il 1920, il progetto era di Innocenzo Sabbatini[4]. Sulla sinistra il ristorante DAR MOSCHINO ( il nome del locale è il soprannone del titolare Franco Perugini, si servono piatti classici della tradizione romana, dispone di trenta posti, spesa media € 30, da Ristoranti di Roma 2007/07, Reubblica). Il luogo è chiamato Pincetto (da rivista Roma ieri, oggi e domani, n. 56, pag. 87, nell’articolo di Nica Fiori: “Ostiense tra San Paolo e la Garbatella”). Sui lati corti della piazza si trovano dei giardini intitolati a Maurizio e Marcella Ferrara (guardando il palazzo è quello sulla destra), vi si svolge una rassegna cinematografica nel programma dell’estate romana. Il giardino di sinistra è intitolato a Maurizio Arena. Al centro della piazza una semplice fontana circolare.
Foto aerea del Garbatella con piazza Benedetto Brin in primo piano, la foto è stata scattata da un aereo che sorvolava la via Ostiense negli anni Venti.
Per vedere i villini del quartiere si può percorrere via Alberto Guglielmotti sulla sinistra - o meglio - la stessa via sulla destra, proseguire per via delle Sette Chiese (pedonalizzata, nella primavera 2008), in questo tratto di via si trovano le:
CATACOMBE DI COMMODILLA. Luogo di sepoltura dei martiri Felice e Adautto, fratelli di papa Damaso[5]. Da una cronaca del tempo sembra che questo Adautto sia un ingnoto che si è voluto unire al sacrificio di Felice avendolo incontrato casualmente mentre era diretto al martirio (Adautto = aggiunto). Il nome delle catacombe derivano da quello della proprietaria. Comprendono una basilichetta ipogea del IV sec. con scene bibliche, un Cristo orientale e le effigi di San Felice e Sant’Adautto. Il luogo è stato adottato dagli alunni della Scuola Media Statale Giuseppe Moscati di via Macinghi Strozzi (da Scuola adotta un monumento 2005/07, ed. Palombi).
Prendere via della Garbatella in leggera discesa fiancheggiata dai villini tipici della borgata, qui sono tutti bifamiliari, o aggregati a schiera, dotati di giardino o orto, all’interno ogni alloggio ha due o tre camere da letto su uno o due piani ( da Capitolium n.4 pag. 82, articolo di Maristella Casciato). Si giunge a piazza Pantero Pantera, qui aprì la prima edicola per giornali del quartiere. Da qui in breve sulla sinistra attraverso vicolo della Garbatella si arriva in piazza Giancarlo Vallauri[6] dove è il parco Caduti del Mare e la chiesa di un istituto di suore. Dalla piazza inizia un cavalcavia pedonale che scavalca la ferrovia per Ostia, già passerella in legno del vicolo della Garbatella. Da questa piazza panorama di periferia industriale dismessa con il Gazometro e i Mercati Generali. La stazione della metro B Garbatella è a 100 metri circa in via Pullino angolo circonvallazione Ostiense. Tornare in piazza Pantero Pantera.
Torniamo indietro per via della Garbatella fino a trovare la stretta via Luigi Orlando che percorriamo in discesa, con i villini tipici del quartiere, ci addentriamo nel nucleo storico della Garbatella, il primo ad essere edificato. Alla fine della strada, sulla sinistra, la stazione dei Carabinieri, segue il ristorante RISTORO DEGLI ANGELI, sotto un breve portico, tavoli e sedie tutti diversi, conserva ancora l’insegna dell’ente comunale di consumo, dispone di 50 posti, si spende in media € 40, è dotato di un sito internet (da Ristoranti di Roma 2007/08, Repubblica).
Giunti alla fine della strada si trova un largo in cui confluiscono cinque diverse strade, lo slargo – chiamato largo Bartolomeo Romano – è caratterizzato dal TEATRO PALLADIUM opera dell’architetto Innocenzo Sabbatini, restaurato dal Comune e dall’università di Roma III ed aperto al pubblico nel 2003 alla presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (vi si tiene il Romaeuropa festival e vi si esibisce l’Orchestra di Piazza Vittorio). In angolo con via Ferrati si trova un grande EDIFICIO PER BAGNI PUBBLICI di Vittorio Ballio Morpurgo[7], oggi al pianterreno si trova “Proietti mobili”.
Si prende via Passino che sale dolcemente fino a trovare sulla destra LA VILLETTA, storica sezione del Pci, oggi (giugno 2008) divisa tra Rifondazione Comunista e Sinistra Democratica. Già sede del Gruppo Rionale Fascista Ostiense Garbatella, fu presa dai militanti comunisti il 4 giugno 1944 giorno della Liberazione di Roma. Centro politico, culturale e sportivo. Fu frequentata da Luchino Visconti[8] e Pier Paolo Pasolini[9]. L’edificio, preesistente al quartiere, era un casolare di campagna, in recenti lavori di restauro sono stati trovate tracce di muri medioevali. Faceva parte della Tenuta dei XII Cancelli di monsignor Nicola Maria Nicolai nel Settecento. Notare la targa “sezione Pci Garbatella Giuseppe Cinelli[10]” con falce, martello e stella, volutamente conservata spaccata in basso a destra a ricordo di un’aggressione fascista degli anni Cinquanta (da Sinatra, La Garbatella a Roma, ed. F. Angeli, pag.132). Poco prima il mercato rionale coperto del 1950 (da controchiave.it), oggi in abbandono, ospita al suo interno il Centro Sociale La Strada. Sulla sinistra i grandi edifici dell’Icp sono abbelliti da “grandi vasi in terracotta docorata” (da Capitolium, n. 4, pag. 82, articolo di Maristella Casciato). Al culmine della salita ecco:
PIAZZA DAMIANO SAULI[11], tra le prime piazze di Roma ad essere riqualificate sulla base del progetto Centopiazza del sindaco Rutelli. La piazza fu il set di una scena del film “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola del 1974 con Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefano Satta Flores e Aldo Fabrizi. Qui anche il film “Bianca” diretto e interpretato da Nanni Moretti nel 1983 con Laura Morante e Vincenzo Salemme (nel film c’è la famosa scena del barattolo di Nutella). Nella fiction tv “I Cesaroni” la piazza compare più volte, nella finzione del film la scuola è il Liceo Ugo Foscolo dove insegna la protagonista Lucia (Elena Sofia Ricci) e la sua migliore amica Stefania è la preside (Elda Alvigini), anche i figli Marco (Matteo Branciamore) e Rudy (Niccolò Centioni), Matteo vive una storia d’amore con la prof. Rachele: l’attrice Martina Colombari miss Italia nel 1991. Di fronte giganteggia la SCUOLA ELEMENTARE CESARE BATTISTI[12], opera dell’architetto Brunetto, inaugurata nel 1930 con il nome di Michele Bianchi[13], è in un inconfondibile stile fascista, “con una struttura piramidale coronata da grandi aquile in pietra e da una torretta con cupola in ferro battuto” (dalla rivista Roma ieri oggi domani, n. 56, pag. 87, articolo di Nica Fiori, Ostiense tra San Paolo e la Garbatella). La scuola è sorta su l’ex villa Armellini (da tabellone sulla piazza). Nel biennio 2005/07 la scuola ha adottato la Chiesoletta. Non ha sito internet. Sulla sinistra spicca la semplice ma grande e pulita CHIESA DI SAN FRANCESCO SAVERIO[14], opera dell’arch. Alberto Calza Bini[15], del 1931, ha un’elegante cortina di mattoni e una cupola a tamburo con spunti neoclassicheggianti. Interno a tre navate senza cappelle laterali, domina il colore bianco. Le navate sono separate da grandi colonne. La volta della navata centrale ricorda le volte della basilica di Massenzio. Una grande tela dietro l’altare maggiore con il santo che predica agli orientali (uomini con il turbante), ha la croce in mano, sullo sfondo una vallata e un bosco. Nel transetto di destra un’immagine della Madonna del Divino Amore con il Papa, la folla, la chiesa di San Lorenzo fuori le mura bombardata e un panorama su Roma. Nel transetto di sinistra un’immagine del Sacro Cuore, circondato da angeli, ai suoi piedi il modellino di questa chiesa. Prima che la chiesa venisse costruita la parrocchia era nell’albergo rosso. E’ stata la prima parrocchia della diocesi visitata da Giovanni Paolo II il 3 dicembre 1978 (era stato eletto il 16 ottobre). In quell’occasione disse che nel dopoguerra – studente a Roma – si recava ogni domenica in questa parrocchia per aiutare nel servizio pastorale (da romasette.it portale della diocesi di Roma). Foto della parrocchia degli anni Cinquanta in Le strade di Roma, Newton, 1989.
Dalla piazza si prende la strada che inizia sotto i portici, cioè via Giovanni Battista Magnaghi, una sorta di cardo massimo della Garbatella. Nel film “Caro diario” – 1993 - Nanni Moretti percorrendo in Vespa queste strade dice: “Il quartiere che mi piace più di tutti”. Si scende dolcemente fino a piazza Nicola Longobardi dove è:
la “CASA DEI BIMBI” scuola materna costruita dall’Icp, preceduta da un bel parco con fontana circolare, l’edificio scolastico presenta un portico sotto il quale è un bel lampadario in ferro battuto, al di sopra del portico c’è una loggia con colonne ioniche che conferisce leggerezza allo stesso (restaurata nel 2008). Gandhi visitò la Garbatella e questo luogo nel 1931. Qui è stato ambientato il telefilm Mediaset “Caro Maestro” del 1996-97 con Marco Columbro, Sandra Mondaini ed Elena Sofia Ricci. Nel 2000 si è tentata una continuazione con “Sei forte maestro” senza raggiungere lo stesso successo. Si percorre via Giovanni Ansaldo fra le belle case del quartiere tutte unifamiliari (da Capitolium, n.4, cit.), in breve si giunge a largo Ansaldo dove si trovano case Icp del 1930, e – ad angolo con via Ferrati, in un locale posto tre scalini sotto il livello stradale - la PANETTERIA PASTICCERIA MAURIZI (vende prodotti da forno, pasticceria, mignon, biscotti da tè, torte e crostate di marmellate artigianali, anche salumi e formaggi, da Ristoranti di Roma 2007/07, Repubblica). Per godere di questa tranquillità si consiglia una deviazione per via Carlo Randaccio fino al largo omonimo (veduta panoramica sulla parte nuova del quartiere) e ritorno. Tutti i villini di via e largo Randaccio sono stati destinati al riscatto fin dalla assegnazione (da Sinatra, cit.).
Attraverso via Caffaro, torniamo a percorrere largo Bartolomeo Romano e via Passino fino a tornare a piazza Damiano Sauli, il centro del quartiere.
Si scende per via Giacomo Rho dove è il capolinea del bus 673, qui arrivava dalla stazione Tiburtina il tram 11, ha effettuato la sua ultima corsa a giugno 1973 (da controchiave.it). Si giunge così in:
PIAZZA GIOVANNI DA TRIORA, “uno slargo praticamente senza margini” (Maristella Casciato in Capitolium, n.4, cit.) subito sullo destra, al civico 1, c’è il bar che nella finzione del film “I Cesaroni” è la vineria della famiglia. Sulla tenda è scritto “BAR DEI CESARONI”. Questa serie televisiva di Mediaset ha avuto una prima serie nel 2006, una seconda dal febbraio 2008, la terza nel 2009. E’ in preparazione una quarta serie. Ne sono protagonisti Claudio Amendola e Elena Sofia Ricci. L’interno della bottiglieria è nel Teatro 21 di Cinecittà, mentre l’abitazione dei Cesaroni è in via di Villa Serventi 2 al Pigneto, nella finzione è in via Filippo Tolli 2. La casetta risale al 1929. Sulla piazza, ad angolo di via Rho, preceduto da veranda, ecco il RISTORANTE ETNICO I TRE FRATELLI, così chiamato perché gestito da tre fratelli salernitani, servono cous cous, kebab e merguez una salsiccia di agnello mediorientale, per finire dessert messicani e arabi, dispone di 120 posti, si spende in media 20€ (da Ristoranti di Roma, Repubblica). Si vede alto sulla destra il retro della chiesa di San Francesco Saverio con la coppia di campanili gemelli.
Da qui si può imboccare via Giustino De Jacobis, sulla destra della strada nel lotto triangolare (n. 24) tra la piazza e p. Sant’Eurosia si trovano tredici case modello su studio di Plinio Marconi. L’isolato fu voluto dall’Icp per il XII congresso internazionale federation for Housing and town planning che si tenne a Roma nel 1929. Con il sistema del concorso a inviti furono scelte cinque imprese che diedero incarico a cinque architetti di loro fiducia di realizzare un’abitazione ideale, fra questi il VILLINO DI PIETRO ASCHIERI[16] (al civico 10) è forse tra i più belli della Garbatella. Sulla sinistra invece (ai nn. 9/15) si trova il RISTORANTE TANTO PE’ MAGNA’ gestito dai conigi Paola e Carlo, offre cucina romanesca, dispone di 80 posti, si mangia con 18€ (da Ristoranti di Roma, Repubblica).
Si giunge così in piazza Sant’Eurosia[17], (protettrice dei temporali, da Le strade di Roma, Newton, vedi più avanti la Chiesoletta) quasi tutta pedonalizzata, la piazza confina con il grande spiazzo a giardini situato lungo via delle Sette Chiese e tra la via stessa e via Alessandra Macinghi Strozzi. Qui affaccia la CHIESOLETTA (restaurata nel 2008): Ss. Isidoro e Eurosia, agricoltore e vergine, martiri. La chiesa sarebbe sorta su progetto del Valadier[18], sotto il portico d’ingresso bozzetti attribuiti a Canova[19] (da La scuola adotta…). Nell’interno il pavimento è formato da riquadri di ardesia e marmo. Secondo la leggenda qui sarebbe avvenuto l’incontro tra San Filippo Neri, ideatore del pellegrinaggio delle Sette Chiese e San Carlo Borromeo[20]. La chiesoletta è stata adottata dal 45° C.D. Cesare Battisti. L’Armellini la definisce una chiesa rurale. Nell’oratorio Alberto Sordi ha girato il film “Mamma mia che impressione” e Agostino Di Bartolomei[21] ha iniziato a giocare a calcio. Seguendo lo stesso lato del piazzale tenuto a giardino si trova la CHIESA DI SAN FILIPPO NERI[22] IN EUROSIA (sorta nel 1952, da La scuola adotta…), quindi L’ISTITUTO CESARE BARONIO, edificato nel 1951 come è scritto sulla facciata. Di fronte all’istituto Cesare Baronio, al civico 158, si trova una LIBRERIA che ha il nome da via delle Sette Chiese. In questo tratto di via delle Sette Chiese è il RISTORANTE LE BISTROT, al civico 160, si tratta di un ristorante vegetariano gestito dalla famiglia Sabatini dal 1987. Trenta coperti per un ambiente raffinato su colori dal damascato al bordeaux con sottofondo di musica jazz, si spende sui 27€ (da Ristornati di Roma 2007/08, ed. Repubblica). Prendendo via Macinghi Strozzi si trova – quasi in largo Sette Chiese - la scuola Media Giuseppe Moscati[23]. Si torna indietro. Si può proseguire fino a piazza Oderico da Pordenone da cui ha inizio via Massaia con grande ingresso ad arco di un edificio delle case popolari. Si è giunti così al PALAZZO DELLE REGIONE LAZIO, sede della giunta regionale. Il palazzo è stato il set del primo film della serie Fantozzi.
Da piazza Oderico da Pordenone, proseguendo in via delle Sette Chiese, si giunge in breve alla LIBERA UNIVERSITA’ SAN PIO V (Luspio) con entrata da via Cristoforo Colombo 200, comprende le facoltà di Interpretariato e traduzione, Scienze politiche e Economia, il rettore è Giuseppe Parlato (da Trovaroma, 29.5.08).
Torniamo in piazza Sant’Eurosia e imbocchiamo via delle Sette Chiese in direzione basilica di San Paolo. Subito sulla destra i serie di VILLINI DI MARIO DE RENZI[24], del 1924, tra i più belli del quartiere, notare il villino con colonne neoclassiche. La via è stata adottata dai ragazzi della scuola Media Giuseppe Moscati di via Macinghi Strozzi per il biennio 2005/07. Nella pubblicazione del progetto figura un disegno del villino su menzionato. Si giunge in largo delle Sette Chiese dove si trova il PALAZZO DELL’XI MUNICIPIO, una palazzina in stile finto medioevale, al centro ecco un monumento alla Resistenza definito da Fulvio Abbate: “terrificante scultura in metallo” (da Abbate, Roma guida non conformista alla città, ed. Cooper), notare altri villini d’epoca. Alberto Sordi, nato a Trastevere, ha abitato in via delle Sette Chiese negli anni dal 1930 al 1940. In questa via sono state girate alcune scene del film “Le ragazze di piazza di Spagna” di Luciano Emmer. Sul largo si trova l’osteria “AR GROTTINO DER TRASLOCATORE” menzionato da Abbate (cit.) per le porzioni gigantesche di carbonara e amatricana, comunque per l’ottima cucina romanesca. Il titolare , prima di dedicarsi alla ristorazione è stato autista di camion e tir.
Volendo tornare sui propri passi si prende via Enrico Cravero, in discesa, sulla sinistra, ai n. 4/12, quasi su piazza B. Romano si trova la PIZZERIA ER PANONTO, la più frequentata della Garbatella, ambiente rustico e familiare, forno a legna, dispone di 180 posti, in estate si mangia in un delizioso giardino all’aperto, spesa media 13 € (da Ristoranti di Roma, Repubblica).
Torniamo piazza Giovanni da Triora prendiamo la stretta strada in discesa denominata via Roberto De Nobili, caratterizzata dai tipici villini del quartiere, si giunge in breve a piazza Da Montecroce, in uno slargo sulla destra, ai piedi della scalinata di via A. Orsucci si trova la FONTANA CARLOTTA del 1920, uno dei simboli del quartiere, realizzata nel 1920, restaurata nel 1998, punto di incontro degli innamorati del quartiere. Secondo la leggenda Carlotta è il nome dell’ostessa che ha dato il nome al quartiere. Vicino si trova una lapide in ricordo di Alvaro Amici.
Proseguendo in discesa si giunge in piazza Geremia Bonomelli. Qui il nome del quartiere e un rilievo con la Garbatella ingentiliscono il luogo. Prendendo via Francesco Orazio da Pennabilli, sulla sinistra della strada al n.5, in un locale seminterrato, all’interno di un albergo suburbano, c’è il modesto RISTORANTE IL TIMONIERE, offre specialità della cucina romanesca, dispone di 50 posti, si spende in media 30€ (da Ristoranti di Roma 2007/08, ed. Repubblica). Tornati sulla piazza Geremia Bonomelli si prende la strada in piano denominata via Basilio Brollo dove sulla destra il municipio ha restaurato nel 2002, una SCRITTA MURALE risalente alle elezioni del 1948: vota Garibaldi lista 1 (da Abbate, Roma guida non conformista alla città, ed. Cooper),
Imbocchiamo sulla sinistra via Guglielmo Massaia (ma è bello anche il tratto di destra), in breve si giunge in piazza Michele da Carbonara dove si trovano due alberghi suburbani (il giallo e il bianco), essi del 1927 e su progetto dello stesso architetto del rosso che vedremo poco più avanti. Erano poco più che dormitori pubblici, con i servizi in comune, ma dotati di asili, refettori. Furono costruiti per gli sfollati. Al lotto 43 c’era nel dopoguerra la palestra di box Spartaco Proietti che ha dato diversi campioni anche di livello nazionale. Chi abitava in questi palazzi negli anni precedenti all’ultima guerra e negli anni Cinquanta si considerava fortunato rispetto agli abitanti della vicina baraccopoli di “Shangai” a Tor Marancia. Qui è stato ambientato il film “Una vita violenta” di P.P. Pasolini e “Romanzo criminale” nel 2005 di Michele Placido con Kim Rossi Stuart, ispirato alle gesta della banda della Magliana. Si notano murales della tiforseria romanista – molto forte nel quartiere – realizzati in occasione della vittoria del campionato italiano nel 2001.
Una breve deviazione per via Giovanni Maria Percoto (qui c’è il commissariato di P.S.), piazza Marco da Tomba e via Padre Reginaldo Giuliani ci porta al liceo Classico Socrate, sorto nel 1971, ha un’associazione ex alunni (da liceosocrate.it). Nello stesso isolato ma, con ingresso da via Valignano, si trova la scuola elementare Alonzi. Tornare in piazza Michele da Carbonara.
L’itinerario termina in piazza Eugenio Biffi lungo la circonvallazione Ostiense dove spicca il primo:
ALBERGO SUBURBANO (il rosso), costruito nel 1927 da Innocenzo Sabbatini. Notare la torre con orologio posto alle spalle dell’edificio, per trent’anni ha segnato le 11,25, ora in cui avvenne il bombardamento del 7 marzo 1944. Al centro della piazza sistemata a giardini al di sotto dei quali c’è un parcheggio realizzato nel 2004, si vede un ponte medioevale su un affluente del fiume Almone. Il ponte, forse risalente ai sec. XI-XII è in muratura irregolare di tufelli, pietre vulcaniche provenienti da edifici diversi, è venuto alla luce per i lavori di realizzazione del parcheggio sotterraneo. Il ponticello è stato adottato dalla scuola Alonzi di via Valignano 45° C.D. per il biennio 2205/07.
Sull’altro lato della piazza lungo la circonvallazione sorge la CHIESA DI SANTA GALLA, progettata da Tullio Rossi[25] nel 1940 al posto di una omonima chiesa demolita per la costruzione dell’anagrafe. L’altare maggiore poggia su un cippo a rilievi di età Flavia, in fondo a destra “Visione di Santa Galla” del Seicento, proveniente dalla chiesa demolita nel 1935. Vanto della chiesa è un organo di rara perfezione, il primo a trasmissione meccanica. Lo strumento è composto da ben 5.000 canne, uno dei più grandi esistenti in Italia (da viavenetoroma.it).
Nella vicina via Prospero Alpino si trova la libreria Rinascita con ricca documntazione su Roma e il quartiere. La libreria è stata aperta nel 2007.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV., Guida di Roma, Tci, 1993.
AA.VV., Guida ai rioni e quartieri di Roma, Newton, 1991.
Claudio Rendina, Enciclopedia di Roma, Newton, 2005.
Irene de Guttry, Guida di Roma moderna, ed. de luca, 1978.
Remiddi e altri, Il moderno attraverso Roma, ed. Groma, 2000.
Italo Insolera, Roma moderna, ed. Einaudi, 2000.
AA.VV., Le Garzantine Arte, ed. Garzanti, 2002.
AA.VV., Le Garzantine Universale, ed. Garzanti, 2003.
Giuseppe Mogavero, I muri ricordano, ed. Massari, 2002.
AA.VV., I ristoranti di Roma, ed. la Repubblica, 2006.
AA.VV., Stradaroma, ed. Lozzi, 2003.
Archivio del quotidiano la Repubblica, cronaca di Roma.
Rivista Roma ieri, oggi e domani, ed. Newton.
SITOGRAFIA
Piero Tucci
Roma 07.03.10
[1] Gustavo Giovannoni (1873-1947) ha progettato lo stabilimento della Birra Peroni fuori porta Pia, la città Giardino Aniene oggi Monte Sacro con la chiesa degli Angeli Custodi a piazza Sempione (da Irene de Guttry, Guida di Roma Moderna, ed De Luca).
[2] Marcello Piacentini (Roma 1881-1960) architetto e urbanista, ha progettato al Città Universitaria, il quartiere dell’E 42 oggi Eur, lo sventramento dei Borghi per l’apertura di via della Conciliazione. Si può considerare l’architetto ufficiale del regime fascista.
[3] Benedetto Brin (Torino 1883 – 1898) ingegnere, militare e politico italiano, fu ministro degli esteri nel 1892-3, ministro della marina per 11 anni. Fondò l’accademia Navale di Livorno e le Acciaierie di Terni. Nel 1901 fu varata una corazzata con il suo nome, una esplosione la affondò nel 1915. Una lapide in via Santi Apostoli ricorda il luogo dove visse e morì.
[4] Innocenzo Sabbatini (1891-1984) Ha progettato le case Icp di via Andrea Doria al Trionfale, le case Icp in via della Lega Lombarda al Nomentano, oltre agli alberghi suburbani qui alla Garbatella.
[5] Papa Damaso Di origine spagnola, successe a papa Liberio, morì nel 384. Lottò contro il diacono Ursino contro il quale dovette sostenere due processi. Con Sant’Ambrogio combattè l’arianesimo. Fu in rapporto con Girolamo per la revisione della Bibbia. Dedicò particolari cure alla ricerca delle tombe dei martiri. E’ sepolto in una basilica cimiteriale sulla Ardeatina.
[6] Giancarlo Vallauri (Roma 1882 – 1957) ingegnere, matematico e docente universitario italiano. Accademico d’Italia, presidente dell’Eiar, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
[7] Vittorio Ballio Morpurgo (1890-1966) A lui si deve la sistemazione di piazza Augusto Imperatore nel 1937-38, la teca per contenere l’Ara Pacis oggi demolita, il Ministero degli Affari Esteri in p.le della Farnesina in collaborazione con altri nel 1948-50, il quartiere Ina Casa di Torre Spaccata nel 1963-65, in collaborazione con altri.
[8] Luchino Visconti (Milano 1906-Roma 1976) regista teatrale e cinematografico. Con “Bellissima” del ’52 e “La terra trema” ’48 diede due capisaldi del neorealismo. A questi seguirno “Senso” del ’54, “Rocco e i suoi fratelli” del ’60, “Il Gattopardo” del 1963.
[9] Pier Paolo Pasolini (Bologna 1922 – Roma 1976) poeta, scrittore e regista iataliano. Suscitò forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi.
[10] Giuseppe Cinelli era operaio ai mercati generali, comandante partigiano responsabile di zona, morì con il fratello Francesco alle Fosse Ardeatine.
[11] Damiano Sauli ingegnere navale del Settecento (da Le strade di Roma, Newton).
[12] Cesare Battisti (Trento 1875-1916) patriota irredentista. Socialista, deputato al parlamento di Vienna nel 1911, allo scoppio della I guerra mondiale si arruolò negli alpini, più volte decorato. Il 10 luglio 1916 fu fatto prigioniero sul monte Corno con Fabio Filzi e con procedura rapida condannato a morte come traditore. Impiccato al Castello del Buon Consiglio.
[13] Michele Bianchi (Belmonte Calabro 1883 – Roma 1930) è stato uno dei quadrunviri della marcia su Roma, primo segretario del PNF, ministro dei Lavori Pubblici, ha fondato Camigliatello Silano (già Bianchi). In gioventù era stato socialista come Mussolini. Da: Enciclopedia Biografica Universale, Treccani, vol. 3, 2007.
[14] San Francesco Saverio (1506-1552) religioso spagnolo la cui festa ricorre il 3 dicembre. Proveniente da famiglia nobile, compagno di studi di Ignazio di Loyola, entrò nella Compagnia di Gesù. Fu missionario in India, Giappone e Cina dove morì. Ci ha lasciato un importante epistolario (da Enciclopedia Universale Garzanti).
[15] Alberto Calza Bini (1881-1957) E’ stato presidente dell’Icp, ha progettato la sede dell’Istituto Case Popolari a lungotevere Tor di Nona 1, il restauro e la ricostruzione del casino di villa Sciarra al Gianicolo, oltre alla chiesa qui delle Garbatella (da I. de Guttry, Guida di Roma Moderna, ed. de Luca).
[16] Pietro Aschieri (1892-1952) Ha progettato il pastificio Pantanella in via Casilina, la facoltà di Chimica nella Città Universitaria nel 1933, il palazzo e la piazza del Museo della Civiltà Romana all’Eur, case condominiali nei quartieri Prati e Trieste, oltre alla casa in via De Jacobis qui alla Garbatella (da I. de Guttry, Guida di Roma moderna, ed. De Luca, 1989).
[17] Da piazza Sant’Eurosia si può prendere via Rubino passando sotto l’arco, è la strada percorsa da Nanni Moretti in “Caro Diario” con i villini tipici del quartiere. Ad angolo con via Santa Francesca Cabrini c’è una grande pittura murale che riproduce il volto di Alberto Sordi. La via termina in piazza G. Sapeto con fontanella.
[18] Giuseppe Valadier (Roma 1762-1839), architetto massimo esponenete del neoclassicismo, fu progettista di singoli edifici e di sistemazioni urbane ma anche attento restauratore di monumenti antichi. Il suo nome è legato alla realizzazione di piazza del Popolo e del Pincio. Suoi i restauri all’arco di Tito, al Tempio della Fortuna Virile e a Ponte Milvio.
[19] Antonio Canova (Possagno TV 1757 – Venezia 1822) scultore tra i massimi del neoclassicismo. E’ autore della statua di Paolina Borghese come Venere Vincitrice alla Galleria Borghese, Amore e Psiche al Louvre, Le tre Grazie all’Ermitage di San Pietroburgo.
[20] San Carlo Borromeo (Arona 1538 – Milano 1584), segretario di Stato presso lo zio Pio IV, arcivescovo di Milano per 18 anni, riaprì il concilio di Trento, fondò il Collegio di Brera. Da non confondere con Federico Borromeo che visse la peste del 1630 e fu citato da Manzoni nei Promessi Sposi.
[21] Agostino di Bartolomei (Roma 1955-Castellabate Cilento 1994) centrocampista della Roma, dal 1976/77 con Falcao perno della squadra con la quale vinse lo scudetto nel 1982/83. Morì suicida. Una strada gli è stata dedicata a villa Lais (da itwikipedia).
[22] San Filippo Neri (Firenze 1515 – Roma 1595, fondatore dell’Oratorio, una delle figure più eminenti della Controriforma. Detto Pippo buono, iniziò la tradizione della processione alle Sette Chiese.
[23] Giuseppe Moscati (Benevento 1880 – Napoli 1927) medico, santo tra i più popolari del Novecento, rinunciò alla cattedra universitaria per stare vicino ai suoi malati dell’ospedale. Beatificato da Paolo VI, canonizzato nel 1987 da Giovanni Paolo II, è sepolto nella chiesa del Gesù a Napoli.
[24] Mario de Renzi (1897-1967) Ha progettato il Palazzo Postale di via Marmorata con A. Libera, il Palazzo dell’Archivio di Stato all’Eur con Pollini e Figini, il quartiere Ina Casa Tuscolano in via del Quadraro in collaborazione con altri (da I. de Guttry, Guida di Roma Moderna, ed. De Luca).
[25] Tullio Rossi (Roma 1903 – Milano 1997) Dopo la laurea in architettura lavorò nello studio di Busiri Vici, collaborò nel restauro di villa Spada, progettò ville a Forte dei Marmi, a Cortina, il comprensorio di Calamoresca a Porto Santo Stefano. Vinse il concorso per il restauro di Ponte Vecchio a Firenze. Redasse il piano paesistico dell’Olgiata e numerose ville in quel comprensorio tra il 1960 e il 1963. Realizzò circa 50 chiese a Roma come architetto della Pontificia Opera Nuove Chiese, tra queste la Natività di via Gallia, San Tarcisio al Quarto Miglio nel 1939, San giovanni Battista de rossi nel 1940, Sant Maria della Fiducia a Finocchio nel 1940, Sant Maria delle Grazie a via Angelo Emo, San Francesco e Santa Caterina da Siena alla circonvallazione Gianicolense (da Irene de Guttry, cit. e casa della architettura.it).