STORIA DELL’ARTE

DAL DOPOGUERRA

 

ANNI QUARANTA E CINQUANTA

INFORMALE

Gli orrori della guerra mondiale porta gli artisti ad avere una totale sfiducia nella civiltà occidentale che ha provocato la catastrofe dei campi di concentramento e della bomba atomica. La sfiducia è totale anche nei confronti della produzione artistica. L’arte informale supera l’immagine figurativa o astratta, l’artista sgocciola, schizza, strappa, la sua azione è basata sull’immediatezza e l’istintività.

Jackson Pollok – Hans Artung – Willhelm De Kooning

Alberto Burri – Giuseppe Capogrossi - Emilio Vedova (Lucio Fontana)

 

 

Un esempio di arte informale:

Jackson Pollock, Sentieri ondulati, 1947. Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma.

Da: Pinto – Piantoni, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, ed. Sacs, 1997.

 

 

 

 

 

 

ANNI SESSANTA

POP ART

MINIMAL ART – OP ART

Sono gli anni del boom economico.

La realtà quotidiana è ossessionata dalla pubblicità.

Gli artisti criticano la società dei consumi.

I temi delle loro opere sono tratti dalla pubblicità o dai fumetti.

Andy Warhol – Roy Lichtenstein

Minimalismo = usa forme elementari perlopiù geometriche.

Donald Judd – Sol Lewitt

Optical Art = ricerche sul movimento reale o illusorio.

Usano un metodo rigidamente programmato.

Victory Vasarely – Alexander Calder – Alberto Biasi – Bruno Munari

 

 

Un esempio di arte pop:

Andy Warhol, Green Coca Cola Bottles, 1962. Whitney Museum, New York.

Da: Formilli Marini, Percezione, immagine, arte, ed. Sei, Torino.

 

 

Un esempio di Op-art o optical art:

Victor Vasarely, Koska, 1972.

Da: Formilli – Marini, op. cit.

ANNI SETTANTA

CONCETTUALE

Gli artisti svolgono un’indagine teorica e rifiutano di usare tecniche esecutive vere e proprie. Riflettono sul concetto di arte che è diventato prodotto di consumo.

Joseph Kosuth

Arte povera: Mario Merz, Mario Ceroli, Michelangelo Pistoletto.

Scritte al neon: Joseph Kosuth.

Land Art: Robert Smithson, Christo.

Body Art.

Un esempio di arte concettuale: Mario Ceroli, Goal. Da: Formilli – Marini, op. cit.

ANNI OTTANTA

POSTMODERNO

Rfiuto della sperimentazione = ritorno alla figurazione e alle tecniche tradizionali.

All’interno si evidenziano due tendenze:

CITAZIONISMO          TRANSAVANGUARDIA

Il citazionismo riprende temi del passato:

Carlo Maria Mariani - Omar Galliani.

La transavanguardia usa la figuratività in forma semplificata:

Sandro Chia, Mimmo Paladino e Francesco Clemente.

Un esempio di arte post moderna (citazionismo):

Carlo Maria Mariani, Andy Wharhol, 1986.

Da: Formilli – Marini, op. cit.

 

 

 

 

 

 

 

 

ANNI  NOVANTA

INSTALLAZIONI ELETTRONICHE

GRAFFITISMO

COLESCOTT E IMPEGNO SOCIALE

Alla metà degli anni Ottanta il computer diventa di massa, negli anni Novanta si diffonde la rete globale. Nasce la computer grafica: pubblicità, effetti speciali nel cinema.

Installazioni elettroniche: Nam June Paik.

Graffitismo: Basquiat – Keith Haring.

Colescott e l’impegno sociale: Biennale di Venezia del 1997.

 

Montagne mai esistite, completamente create al computer,

per l’industria cinematografica.

Da: Formilli – Marini, op. cit.

 

Keith Haring, Senza titolo, 1983.

Caserta, Fondazione Amelio, Palazzo Reale.

Da: Bersi – Ricci, Il libro dell’arte, ed. Zanichelli, 1999.

 

ANNI DUEMILA

INSTALLAZIONI PERFORMANCE VIDEO

Due figure significative delle nuove ricerche dell’arte italiana:

                     Maurizio Cattelan                                 Vanessa Beecroft.

Maurizio Cattelan, La nona ora, 1999.

Manichino in lattice.

Da: scienzepostmoderne.org.

 

Questo quadro sta a ricordare i tanti artisti

che nel dopoguerra hanno continuato a dipingere

in maniera figurativa.

 

Renato Guttuso, Vucciria, 1974.

Università di Palermo.

Da: AA.VV. I mille capolavori della pittura universale, ed. Peruzzo, 1989.