VISITA AI PONTI PEDONALI

SUL TEVERE

 

LA MILLENARIA STORIA DI ROMA

RIVIVE NEI SUOI PONTI:

TESORI ARCHEOLOGICI, FIUMAROLI, PITTORI, NATURA.

 

INTRODUZIONE

 

     Attualmente Roma ha 27 ponti sul fiume Tevere, partendo da Nord e seguendo il corso del fiume troviamo: ponte di Castel Giubileo (Gra), ponte della ferrovia per Civitacestellana – Viterbo (Acqua Acetosa), ponte di Tor di Quinto (Tangenziale), ponte Flaminio (Corso Francia), ponte Milvio (pedonale), ponte Duca D’Aosta (di fronte al Foro Italico), ponte Risorgimento (viale delle Belle Arti – viale Mazzini)), ponte Matteotti (viale delle Milizie – via Azuni – Ministero della Marina), ponte Pietro Nenni (ponte della metropolitana A), ponte Regina Margherita (via Cola di Rienzo – via Ferdinando di Savoia in prospettiva del Pincio), ponte Cavour (via Tomacelli – via Vittoria Colonna – piazza Cavour), ponte Umberto (palazzo di Giustizia), ponte Sant’Angelo (ponte pedonale), ponte Principe Amedeo di Savoia Aosta (in corrispondenza della galleria sotto il Gianicolo – via Acciaioli), ponte Mazzini (carcere di Regina Coeli), ponte Sisto (pedonale), ponte Garibaldi (via Arenula – viale Trastevere), ponte Cestio e ponte Fabricio (i due ponti pedonali dell’isola Tiberina), ponte Palatino (detto “ponte inglese” – Bocca della Verità), ponte Sublicio (tra Porta Portese e via Marmorata), ponte Testaccio (ex Mattatoio di Testaccio), ponte ferroviario tra Roma Trastevere e Roma Ostiense, ponte dell’Industria (detto “ponte in ferro”), ponte Marconi (lungo il viale omonimo, presso la basilica di San Paolo), ponte della Magliana (sul percorso urbano dell’autostrada per Fiumicino, sotto il Colosseo Quadrato), ponte di Mezzocammino o Spinaceto (Gra). Il ponte della Scafa e il ponte Due Giugno ricadono nel comune di Fiumicino. E’ in costruzione un altro ponte sul fiume, dovrebbe essere pedonale, sta sorgendo tra piazza Gentile da Fabriano e lungotevere Cadorna, si chiamerà ponte della Musica.

     Fino all’unità d’Italia esistevano solo 5 ponti sul fiume: ponte Milvio, ponte sant’Angelo, ponte Sisto e i due ponti dell’Isola Tiberina: ponte Fabricio e ponte Cestio. Questi erano stati tutti realizzati dagli antichi romani ad eccezione di ponte Sisto. Poco prima del 1870 i papi avevano realizzato una passerella pedonale in ferro presso San Giovanni de Fiorentini e quello che è attualmente il ponte dell’Industria per il passaggio della linea ferroviaria che andava ad attestarsi a Termini.

     Numerosi sono stati i pittori che hanno immortalato il Tevere nei loro quadri, un nome per tutti Ettore Roesler Franz, basta andare al museo di Roma in Trastevere per vedere i suoi quadri restaurati, in molti il Tevere è il protagonista. Anche i XXV della Campagna Romana, pittori vissuti agli inizi del Novecento, hanno spesso ritratto il biondo Tevere prediligendo il tratto di Castel Sant’Angelo o quello dell’isola Tiberina[1].

 

     Il fiume Tevere è il terzo fiume italiano per lunghezza (Km 405) dopo il Po e l’Adige, il secondo per estensione del bacino idrografico (17.375 Kmq) e per portata d’acqua (240 metricubi al secondo). Nasce dal monte Fumaiolo nell’Appennino Tosco Romagnolo ad un’altezza di 1.268 metri. Attraversa la Toscana orientale, l’Umbria, riceve da destra il fiume Paglia ed entra nel Lazio presso Orte dove riceve le acque del fiume Nera. Scorre nel Lazio per circa 200 Km, largo circa 200 metri, alle porte di Roma riceve da sinistra l’Aniene. Attraversa la città Eterna, prima di giungere al mare si biforca in due rami, a sinistra la Fiumara (che conduce all’Idroscalo), mentre a destra il canale di Fiumicino porta nel comune omonimo. Questi due rami abbracciano l’Isola Sacra.

     Il fiume è tornato navigabile dal 27 aprile 2003 tra l’isola Tiberina e il Foro Italico, così è stato reso navigabile tra ponte Marconi e Ostia Antica. Lungo il suo corso è stata realizzata una pista ciclabile tra Castel Giubileo e il ponte di Mezzocammino. E’ in previsione un suo prolungamento fino al Parco Leonardo (Fiumicino).

 

PONTE MILVIO

 

     Per i romani “ponte Mollo”. Uno dei ponti più antichi di Roma, costruito, o meglio ricostruito, dal censore Marco Emilio Scauro, da cui il nome, alla fine del II secolo a. C., rimaneggiato nel XV secolo da Nicolò V[2], che aggiunse una torre di guardia, fatta ricostruire da Pio VII[3], in forma di porta fortificata su disegno del Valadier[4] nel 1805, fatto saltare da Garibaldi nel 1849 per ostacolare l’avanzata dei francesi durante la gloriosa repubblica romana[5], infine fu restaurato nel 1850 da Pio IX. E’ stato pedonalizzato negli anni Sessanta.

     I quattro archi mediani sono ancora quelli antichi. Verso la città la statua di San Giovanni Nepomuceno di Agostino Cornacchini (1731) e dell’Immacolata di Domenico Pigiani (dopo 1840). Presso il ponte ebbe termine la battaglia omonima tra Costantino e Massenzio (312), questa aprì la strada all’Editto di Milano (313) che sancì la libertà religiosa per i cristiani.

     Nel 2004 il ponte è diventato meta di innamorati da tutta Italia che giungevano a porvi i loro “lucchetti dell’amore” sulla base del successo del libro di Federico Moccia “Tre metri sopra il cielo”, un romanzo rosa per giovanissimi. La situazione aveva prodotto un degrado, il peso dei lucchetti, legati tra loro da catene ed appese ai lampioni, aveva addirittura fatto cadere alcuni campioni. Finalmente nel luglio 2007 il municipio installa dei paletti per gli amanti dei lucchetti.

    

     Bello il panorama che si gode dal ponte verso Monte Mario. Sulla piazza di Ponte Milvio (quartiere Tor di Quinto, XX Municipio) si erge la Chiesa della Gran Madre di Dio, opera di Cesare Bazzani del 1933. Sul piazzale Cardinal Consalvi (quartiere Flaminio e Parioli, Municipio II) si trova una chiesatta con annesso piccolo cimitero per i pellegrini che giungevano nei pressi di Roma ma venivano a mancare sulla strada.

 

 

PONTE SANT’ANGELO

 

    Forse il più bello dei ponti antichi sul Tevere, detto Elio dal nome dell’imperatore Elio Adriano che lo fece costruire dall’architetto Demetriano nel 136 come accesso al suo mausoleo, solo le tre arcate di mezzo sono antiche.Clemente VII[6] fece porre le due statue di San Pietro ( di Lorenzetto) e San Paolo ( di Paolo Taccone) sul lato opposto al castello, per cura di Clemente IX[7] vi furono collocate, su nuove spallette disegnate dal Bernini, le dieci statue di Angeli coi simboli della Passione, spettacolare e scenografica parata, costituente uno dei più eleganti e armoniosi complessi del Barocco romano. Le statue furono scolpite da allievi del Bernini che ne fornì i bozzetti e ne seguì l’esecuzione. L’Angelo col cartiglio e L’Angelo con la corona di spine sono del maestro, ma il papa volle che fossero collocate nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, quindi i contemporanei ne realizzarono copie per il ponte. L’Angelo con la collana è di Antonio Raggi, l’Angelo con la Croce è di Ercole Ferrata[8].

 

     Castel Sant’Angelo è la grandiosa opera voluta dall’imperatore Adriano per se e la sua famiglia, probabilmente fu disegnata da lui stesso ed eseguita dall’architetto Demetriano. Iniziata nel 135 fu conclusa da Antonino Pio. Attraverso i secoli subitì rifacimenti, il corpo cilindrico è quello originario, divenne la fortezza di Roma, riuscire ad occuparla significava riuscire a conquistare la città. Un camminamento sopraelevato, detto “Passetto” la unisce al Vaticano, serviva al Papa per potersi rifugiare nel castello in caso di invasioni nemiche. Seervì durante il Sacco di Roma del 1527. Si chiama così perché Gregorio Magno ebbe la visione di un angelo che rinfoderava la spada durante una processione per ottenere la fine della pestilenza che infestava Roma. Nel punto più in alto si trova infatti la statua di un angelo.

     Sull’altro lato del ponte (rione Ponte), un leggero largo da cui iniziano quattro strade, prende il nome di piazza Ponte Sant’Angelo, è stato luogo di esecuzioni capitali (Beatrice Cenci).

 

 

PONTE SISTO

 

     Ponte a quattro arcate e con un grande occhio in corrispondenza del pilone mediano. Quando l’acqua del fiume arrivava all’occhialone era allarme grave per rischio di inondazione. Fu costruito da Sisto IV[9], si trattò di un evento memorabile perché fu il primo ponte costruito sul Tevere dopo molti secoli, dopo il periodo imperiale (1000 anni circa). Bisognerà aspettare l’unità d’Italia per vedere gettare altri ponti sul fiume.

     In questo sito vi era un ponte romano, costruito sotto Marco Aurelio e rovinato nel 792. Il ponte attuale si deve a Baccio Pontelli (1474). Intorno al 1879 fu allargato con la costruzione di spallette, per i marciapiedi, in ghisa. In occasione dell’Anno Santo del 2000 anche questo ponte, come altri, fu restaurato. Si aprì il dibattito se conservare i marciapidi che oramai si erano storicizzati. Prevalse l’idea di riportare il ponte alla sistemazione originaria[10].

 

     Sul lato di Trastevere si trova piazza Trilussa con il Fontanone detto di ponte Sisto, opera di Giovanni Fontana e Vasanzio. Originariamente si trovava in via Giulia, dopo l’unità d’Italia fu portata in questo punto. Sul lato destro ecco il monumento a Trilussa.

     Sul lato del rione Regola si trova l’inizio di via Giulia e via de Pettinari.

 

PONTI CESTIO E FABRICIO

 

     Si tratta dei due ponti dell’isola Tiberina.

 

     Ponte Fabricio, detto comunemente “ponte dei Quattro Capi”, congiunge l’isola alla sponda sinistra del fiume dove si trova il ghetto (rione Sant’Angelo). Dopo il ponte Milvio è il più antico di Roma, essendo stato costruito nel 62 a. C. dal console Lucio Fabricio è giunto quasi intatto fino a noi. E’ formato da due ampie arcate di travertino, fra queste vi è un’arcata minori sopra il pilone centrale. L’intradosso è in peperino. Sulle due fronti grandi iscrizioni in bei caratteri, col nome del costruttore. Alla testata due erme marmoree quadrifronti.

 

     Ponte Cestio fu eretto nel 46 a. C. da Lucio Cestio[11], è a tre arcate, venne restaruato dagli imperatori Valente, Valentiniano e Graziano nel 370 e in parte notevole rifatto nel 1892. Sulla spalletta a monte iscrizione degli imperatori che lo restaurarono. Guardando a valle bella veduta verso il ponte Rotto e l’area archeologica della Bocca della Verità con il tempio della Fotuna Virile e Santa Maria in Cosmedin. Il ponte collega l’isola Tiberina con il rione Trastevere all’altezza di lungotevere degli Anguillare (Case dei Mattei).

 

     Ponte Rotto è il rudere pittoresco di un ponte costruito nel 1575 da Matteo di Città di Castello per volere di papa Gregorio XIII, il ponte poggia su un più antico ponte di epoca romana detto Emilio. Il crollo avvenne nel 1598. Notare l’emblema araldico del drago di Gregorio XIII Boncompagni.

 

     Sull’isola Tiberina si trova l’Ospedale San Giovanni di Dio e dei Fatebenefratelli, rifatto da Cesare Bazzani nel 1930. Tale antichissima istituzione continua la tradizione del luogo già dedicato a Esculapio. Sulla pittoresca piazzetta: guglia a quattro facce e chiesa di San Bartolomeo all’Isola eretta alla fine del X secolo dall’imperatore Ottone III. Dopo la piena del 1557 fu restaurata nel 1624 da Orazio Torriani con la facciata barocca su due piani e a portico. Arretrato a sinistra il campanile romanico a trifore. L’interno è diviso in tre navate da 14 colonne di marmo antiche, sono presenti tre cappelle per lato. Dall’aprile del 2008 la chiesa, officiata dalla comunità di Sant’Egidio, ospita il Memoriale dei Cristiani morti per la fede. Gli altari laterali offrono testimonianze dei nuovi martiri. Tra questi il Messale di monsignor Oscar Romero, il pastorale di card. Ocampo ucciso dai narcotrafficanti, la Bibbia di Flribert Bwana Chui ucciso in Ruanda nel 2007, la stola di Andrè Jarlan cileno, il calice e la stola di don Andrea Santoro ucciso in Turchia nel 2006 a Trebisonda. Nel memoriale sono ricordati anche protestanti e ortodossi.    

 

NATURA

 

     Il fiume, anche se regimato subito dopo l’unità d’Italia, costituisce uno spazio naturale che accoglie una ricca fauna ittica: carpe, anguille, scardole… e ornitologica: cormorani, martin pescatori, diverse specie di gabbiani. Per contro la vegetazione è assai scarsa, ma con un po’ di attenzione si possono individuare salici, pioppi e altri alberi. Fuggiti da un allevamento negli anni Cinquanta si sono adattate all’ambiente ua nutrita famiglia di nutrie. Della cattura delle anguille vivono gli ultimi pescatori del fiume, un tempo assai numerosi e presenti in abitazioni a bordo di barconi ormeggiati lungo il fiume. Dopo il ponte dell’Industria e prima di ponte Milvio la flora è molto ricca e caratteristica[12].

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

AA.VV. Guida d’Italia. Roma, ed. Tci, 1993.

Rivista Roma ieri, oggi e domani, ed. Newton, n. 2 (1989) e n. 44 (1992).

Sergio Delli, I ponti di Roma, ed. Newton, 1992.

AA.VV. Stradaroma, ed. Lozzi, 2004.

 

SITOGRAFIA

 

www.romasparita.it

www.it.wikipedia.it

 

14.7.10 Piero Tucci

tuccigf@tiscali.it

 

 



[1] Pittori sul Tevere. Riproduzioni fotografiche di quadri con il Tevere protagonista, opera dei XXV della Campagna Romana, in Roma ieri, oggi e domani, n. 18, pag.150.

[2] Niccolò V. Tommaso Parentuccelli (Sarzana 1397 – Roma 1455), papa dal 1447. promosse la conclusione della pace di Lodi, fondò la biblioteca Vaticana. Invano promosse una crociata contro i turchi dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453.

[3] Pio VII. Luigi Barnaba Chiaromonti (Cesena 1742 – Roma 1823), monaco benedettino, papa dal marzo 1800. Si recò a Parigi per incoronare Napoleone imperatore dei francesi nel 1804. Fu arrestato e deportato da Napoleone a Grenoble,Savona e Fointnenbleau.

[4] Giuseppe Valadier. Roma 1762 – 1839. architetto e archeologo neoclassico. Lasciò nello Stato della Chiesa e a Roma, dove sistemò piazza del Popolo e il Pincio con la Casina. Restaurò opere romane come l’Arco di Tito.

[5] Foto Ponte Milvio minato dai Garibaldini. In rivista Roma ieri, oggi e domani, n.44, pag. 75. Una lapide sotto l’arcata della torre valadieriana ne ricorda l’avvenimento. Una foto d’epoca di ponte Milvio con una piena del fiume in Roma ieri, oggi, domani n.18 pag. 172.

[6] Clemente VII. Giulio de Medici (Firenze 1478 – Roma 1534). Papa dal 1523. Parteggiò per Francesco I di Francia e dovette subire il sacco di Roma del 1527. Si riavvicinò a Carlo V, lo incornò imperatore a Bologna ed ottenne di restaurare i Medici a Firenze. Rifiutò di sciogliere il matrimonio di Enrico VIII provocando lo scisma della chiesa anglicana.

[7] Clemente IX. Giulio Rospigliosi (Pistoia 1600 – Roma 1669), papa dal 1667. Collaborò alla pace di Aquisgrana, riuscì a comporre temporaneamente il dissidio con i giansenisti.

[8] Foto ponte Sant’Angelo. In Roma ieri, oggi e domani, n. 44 pag. 77, foto in cui si vedono i muraglioni in costruzione.

[9] Sisto IV. Francesco Della Rovere. Celle Ligure 1414 – Roma 1484, papa dal 1471, nepotista e mondano favorì le ambizioni territoriali in Romagna del nipote Gerolamo Riario e con lui promosse contro i Medici la congiura dei Pazzi, fallita la quale lanciò l’interdetto contro Firenze che più tardi ritirò. Fu mecenate (Cappella Sistina).

[10] Ponte Sisto. Una foto di ponte Sisto con un mulino galleggiante in Roma ieri, oggi domani, n. 44, pag. 76.

[11] Lucio Cestio. Non è quel Gaio Cestio che si fece costruire la Piramide presso porta San Paolo nel 18-12 a. C. , anche se qualcuno sostiene che siano la stessa persona.

[12] Natura. Tutte le notizie sugli aspetti naturalisti del fiume da: AA.VV. Roma, ed. Gallimard Tci, s.d. David Burnie, Dizionario della Natura, ed. Fabbri, 1994. Luigi Fenaroli, Alberi, ed. Giunti, 1998.