LEONI SULLA SCALINATA

DELLA GNAM

     Sulla scalinata della Galleria Nazionale a valle Giulia, si trovano cinque leoni (tra cui una leonessa) sono opera dell’artista Davide Rivalta che si è ispirato ai leoni della facciata del palazzo delle Belle Arti opera di Cesare Bazzani del 1911. L’opera è in relazione ai disegni collocati all’interno della galleria nel corridoio di fondo. Il titolo dell’installazione è “Hic sunt leones” come nelle carte geografiche di epoca romana classica indicavano la zona dell’Africa a Sud del deserto del Sahara. Una metafora dei territori inesplorati di tutto ciò che c’è da scoprire dentro e fuori di noi. Davide Rivalta ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha realizzato varie sculture di animali afro-asiatici che colloca all’esterno, ha esposto a Arezzo, Torino, Ravenna e altrove. E’ il compagno di Rula Jebrael, giornalista palestinese con passaporto israeliano e italiano, ha lavorato nello staff di Michele Santoro.

 

SALITA DELL’AVENTINO

     Nello scorso luglio è stato riaperto al pubblico il sentiero / scalinata che sale all’Aventino dal lungotevere omonimo al Giardino degli Aranci. Uno dei luoghi più belli di Roma è stato così valorizzato. I lavori sono partiti nel 2011 nel quadro del rafforzamento della rupe. Una passeggiata indimenticabile.

 

PIE’ DI MARMO

     Si trova in via di Santo Stefano del Cacco, è un colossale piede marmoreo proveniente dal Santuario di Iside (dea egizia della maternità e fertilità) e Serapide (dio greco-egizio), venne ritrovato nel XVI secolo, apparteneva a una statua di culto, fu collocato nella via del Pie’ di Marmo dove rimase fino al 1878 quando, in occasione del corteo funebre di re Vittorio Emanuele II diretto al Pantheon, fu spostato nella posizione attuale. E’ stato restaurato il 25 luglio 2011.

     La via ha questo nome per il ritrovamento di una statua di macaco, in dialetto deformato in cacco, statuetta del dio Thot nelle sembianze di un babbuino o macaco. Nella strada si trova l’antica chiesa di Santo Stefano del Cacco costuita nel IX secolo da Pasquale II. Alla metà del Seicento l’architetto Paolo Maruscelli le dette l’attuale volto barocco. Della primitiva costruzione è rimasto solo  il campanile romanico.

 

 

COLONNA DIPINTA IN

SANTA MARIA D’ARA COELI

     Nell’antichissima e preziosa chiesa del Campidoglio, l’unica colonna dipinta di Roma, davanti ad essa un piccolo altare, sulla colonna è raffigurata la Madonna con Bambino.

     La terza colonna di sinistra, in porfido, presenta un foro non diametrale, aveva probabilmente un uso astronomico. In alto presenta la scritta A CUBICULO AUGUSTORUM., ricorda la tradizione del luogo dell’apparizione della Vergine con Bambino ad Augusto nella sua camera da letto.

 

     Nome originario Santa Maria in Capitolio, ma dal 1323 è attestato il nome attuale per la leggenda che la chiesa sarebbe sorta là dove Augusto avrebbe avuto la visione di Maria che gli diceva: “Questa è l’ara del figlio di Dio”. La chiesa è sorta sulle rovine del tempio di Giunone Moneta (cioè ammonitrice, qui vicino era la zecca, da cui il nome), sull’Arx una delle due alture del Campidoglio. La scalinata venne realizzata per volere del libero comune nel 1348, come voto alla Vergine affichè ponesse fine alla peste che imperversava in tutta Europa e realizzata con marmi provenienti dal tempio di Serapide sul Quirinale. La scalinata fu inaugurata da Cola di Rienzo.

     L’interno ha tre navate con archi a tutto sesto. Il soffitto ligneo a cassettoni è del XVI secolo, il pavimento cosmatesco è del XIII secolo. Dietro le ultime colonne a destra e a sinistra sono conservati due bellissimi pergami cosmateschi risalenti al XIII secolo e attribuiti ai Cosmati Lorenzo di Cosma e al figlio Jacomo.

     In controfacciata, alla sinistra, monumento funebre del cardianle Ludovico D’Albret, bella opera di Andrea Bregno del 1465. Ancora a sinistra lastra tombale dedicata a Giovanni Crivelli, arcidiacono di Aquileia, scolpita da Donatello.

     La prima cappella a destra, di San Bernardino, detta Bufalini, dal nome del committente che volle celebrare la pace con i Baglioni di Perugia, è affrescata dal Pinturicchio con le Storie di San Bernardino da Siena (1485), pavimento cosmatesco ben conservato. Nel transetto di sinistra un tempietto dedicato a Sant’Elena. Il tempietto ricopre un altare medioevale dove, secondo la tradizione Augusto ricette la visione.

 

     Navata sinistra. Terza cappella: Sant’Antonio di Benozzo Gozzoli. Quinta cappella: Storie di San Paolo del Pomarancio.

     Transetto sinistro. Tomba del cardinale Matteo d’Acquasparta, ambasciatore di Bonifacio VIII e ministro generale dei Frati Minori. Monumento realizzato da Giovanni di Cosma, affresco “Madonna con Bambino e santi” di Pietro Cavallini.

     Transetto destro: Monumento funebre scolpito da Arnolfo di Cambio.

     Navata destra. Ultima cappella di San Pasquale Baylon: affresco della Madonna con bambino tra i santi Giovanni Evangelista e Battista (scoperta nel 2000), attribuito agli allievi di Giotto o Pietro Cavallini e Jacopo Torriti; la cappella fu  voluta dalla famiglia Colonna per il Giubileo del 1300. Cappella di passaggio per la piazza del Campidoglio. In essa tomba di Cecchino Bracci disegnata da Michelangelo, tomba di Pietro Manzi, vescovo di Cesena, di Andrea Sansovino. Seconda cappella: alle pareti laterali affreschi del Pomarancio, in evidenza bel pavimento cosmatesco.

 

     In essa una delle poche colonne dipinte al mondo, vi è raffigurata la Madonna con Bambino.

     La chiesa era ed è famosa per il “Santo Bambino”, scultura in legno intagliata nel XV secolo con l’ulivo del Giardino dei Getsemani (uliveto fuori la vecchia Gerusalemme dove Gesù si sarebbe ritirato dopo l’Ultima Cena prima di essere tradito) e ricoperta di preziosi ex voto. Secondo la credenza popolare era dotata di poteri miracolosi e i fedeli gli chiedevano la grazia. La statua, trafugata a febbraio del 1994, non è stata più ritrovata. Al suo posto una copia.

 

     Qui nel 1341 Petrarca ricevette l’alloro di poeta, qui nel 1571 il trionfo di Marcantonio Colonna dopo la battaglia di Lepanto (per l’occasione venne fatto il soffitto). Nel 2005 matrimonio fra Totti e Ilary Blasi. Nel 2013 matrimonio fra Valeria Marini e Giovanni Cottone, imprenditore; si sono separati un anno dopo. La Sacra Rota ha annullato il matrimonio perché Cottone era già sposato in chiesa.