CURIOSITA’ ROMANE
TANTI LUOGHI CURIOSI DI ROMA
DAVANTI AI QUALI PASSIAMO IN MODO DISTRATTO
E NON LI VEDIAMO
SCOPRIAMONE ALCUNI
EDICOLE POSTE A PROTEZIONE DEI CAMPI
Come nell’antica Roma immagini degli dei erano poste a protezione dei campi e ne segnavano i confini, anche nell’era cristiana le immagini religiose vennero poste con la stessa funzione. Fino alla proclamazione di Roma capitale all’interno delle mura Aureliane esistevano vaste zone non edificate destinate ad uso agricolo. Di quel periodo restano alcune edicole poste sui muri di cinta di orti e vigne.
Il Redentore situato in via di Porta Latina, a pochi passi dalla porta stessa, era una di queste. All’interno di una nicchia con cornice marmorea vi era un dipinto oggi andato perduto, al suo posto una statuetta in gesso raffigurante il Cristo. Notare il nome inciso di colui che fece collocare l’immagine probabilmente nel XVIII secolo: Angelo Carpino. Più in basso una lapide con i seguenti versi: “O voi devoti che / da qui passate un / Pater e una Ave / Maria diciate per / le anime che sono / da questo mondo passate”.
Il cippo marmoreo con l’immagine scolpita della Vergine col Bambino posta davanti alla chiesa della Ss. Trinità de Monti, poggiata sopra un capitello romano, ricorda le edicole di campagna poste nei crocicchi delle strade. Dovrebbe risalire al Settecento.
ASTRONAUTA DI ROMA
In via Tevere (quartiere Pinciano), dopo la curva, sulla sinistra, al n. 16,ecco la lapide che ricorda la casa in cui nacque Michael Collins l’astronauta Usa che giunse sulla Luna con la missione Apollo 11 il 21 luglio 1969, i suoi due compagni di viaggio Neil Armstrong e Buzz Aldrin scesero sulla Luna e camminarono sul suolo lunare, lui restò in orbita intorno alla Luna stessa.
MONUMENTO ALL’ANIMALE ESTINTO
In via Ulisse Aldrovandi, all’ingresso del Museo Civico di Zoologia, si trova il monumento all’Alca, animale estinto. La sera del 23 settembre 2009 è stato inaugurato dall’assessore Umberto Croppi il nuovo ingresso al museo con la statua dedicata all’Alca Impenne realizzata dallo scultore americano Todd McGrain, che si dedica in prevalenza a realizzare statue di uccelli estinti nel continente americano. Lavora in collaborazione con il laboratorio di ornitologia della Cornell University.
Era un uccello incapace di volare (con ali lunghe 15 cm, ma ottimo nuotatore) scomparso intorno al 1850, simile ad un pinguino, alto 75-80 cm, peso di circa 5 kg, dorso nero e ventre bianco, becco anch’esso nero, robusto e ricurvo. In estate il piumaggio diventava bianco intorno agli occhi. Prede preferite pesci e crostacei. Le coppie rimanevano unite tutta la vita, nidificavano sulla terra ferma in colonie fitte e numerose deponendo un unico uovo sulla nuda roccia. Entrambi i genitori covavano l’uovo per sei settimane. Il fatto che il piumaggio fosse molto richiesto ne portò all’estinzione. Il 3 luglio del 1844 gli ultimi due esemplari vennero abbattuti a Eldey a largo delle coste dell’Islanda. Un altro avvistamento è stato effettuato nel 1852.
Viveva nel Nord Atlantico, lungo le coste del Canada, Stati Uniti, Norvegia, Groenlandia, Islanda, Far Oer, si spingevano anche sulle coste della Spagna settentrionale.
DITO DI CICERONE
Si trova in via dei Cerchi 85, alla sommità di un edificio di aspetto barocco che era un casale agricolo degli Orti Farnesiani sul Palatino, il dito o mano di Cicerone è un calco in gesso (l’originale è andato smarrito). L’edificio è oggi proprietà dei Padri Benedettini Olivetani (congregazione istituita nel 1313 a Monte Oliveto Maggiore), monastero annesso alla chiesa di Santa Anastasia. Da segnalare la spina di case basse di origine medioevale che separa la via dalla retrostante chiesa di Santa Anastasia.
La via è così chiamata come corruzione di “circo”. Ricalca un tracciato antico, venne aperta da Sisto V quando decise di portare i due obelischi del Circo Massimo a piazza del Popolo e a San Giovanni in Laterano. A metà ottocento la zona divenne sede di un gazometro che forniva il gas, anche per l’illuminazione pubblica a tutta la città, insieme ad un altro fuori porta del Popolo. Rimase in funzione fino al 1910 quando entrò in funzione quello sull’Ostiense. Il luogo era tristemente noto per le esecuzioni capitali (davanti alla Pantanella) che qui avvenivano insieme a piazza ponte Sant’Angelo. Qui l’ultima esecuzione, quella dei patrioti Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti per l’attentato alla caserma Serristori, era il 24 novembre 1868. La ghigliottina è visibile al museo Criminologico di via Giulia. Sul lato del Palatino resta l’abside della chiesa di Santa Maria de Manu, per la grande mano marmorea conservata come ex voto.
MITREO DELLE TERME DI CARACALLA
MELA DI PISTOLETTO
Il mitreo è un luogo destinato al culto del dio Mitra di origine orientale, questo si trova in una delle gallerie di servizi delle terme. Fu scoperto nel 1912 è il più grande tra quelli di Roma, venne realizzato poco dopo la costruzione delle terme (inizi III secolo), si compone di cinque ambienti comunicanti con il paino superiore attraverso una scala. L’ambiente principale è formato da un’ampia stanza rettangolare con volta a crociera, il pavimento è a mosaico bianco con fasce nere, ai lati due banconi, sulla parete un affresco che raffigura il dio Mitra e un personaggio con fiaccola e disco solare in mano. All’interno venne trovato, in frammenti la scultura di Mitra nell’atto di uccidere il toro.
Michelangelo Pistoletto aveva già esposto alle terme nel 2012 con “Terzo Paradiso”. Questa nuova opera dal titolo “La mela reintegrata” è una grande mela scolpita in un blocco di marmo puro di Carrara dal diametro di m 2,5 che presenta una cicatrice, il segno del morso, con i punti di sutura, per riconnettere il mondo artificiale con quello naturale, segno di una ferita rimarginata. L’opera vuole far riflettere sui vari significati della mela, dalla bibbia al mondo classico.
La mostra è aperta dal 24 maggio al 25 settembre 2016 dalle ore 9 alle ore 19 circa.
Piero Tucci
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04.09.16