SCALINATE DEDICATE A DONNE DEL CINEMA

 

ANDIAMO A VISITARE MURALES REALIZZATI RECENTEMENTE SU SCALINATE DELLA PERIFERIA ROMANA

E TUTTI DEDICATI A STAR DEL CINEMA

 

MURALES VIA RONCIGLIONE

     Nell’ambito di una serie di scalinate di periferia decorate con murales dedicate a star del cinema, in via Ronciglione, nell’agosto 2015, l’artista “Diavù” David Vecchiato ha ritratto il volto di Michele Mercier, attrice francese nata a Nizza nel 1939 che ha legato la sua notorietà al ciclo cinematografico di Angelica girato negli anni Sessanta, con Robert Hosseini e Giuliano Gemma per la regia di Bernard Borderie. Dopo Ingrid Bergaman in via Fiamignano a Ottavia e Michele Mercier a Corso Francia, sarà realizzato un altro murales su scalinata dedicato a Elena Sofia Ricci in via Ugo Bassi. L’artista si ispira al film “In nome del popolo sovrano”, in questo film la Ricci impersona una eroina della repubblica romana: Cristina Trivulzio di Belgioioso.

     Diavù è autore dei murales al cinema Impero di Torpignattara.

 

BIOGRAFIA TRATTA DA

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Michèle Merciernome d'arte di Jocelyne Yvonne Renée Mercier (Nizza1º gennaio 1939), è un'attrice francese che ha legato la sua notorietà essenzialmente al ciclo cinematografico di Angelica girato negli anni sessanta.

Ha recitato in più di cinquanta film, lavorando con registi di fama quali François TruffautJean-Pierre MelvilleJacques DerayDino RisiMario MonicelliMario BavaPeter Collinson e Ken Annakin. Ha avuto come partner sul set attori comeMarcello MastroianniVittorio GassmanNino ManfrediGiuliano GemmaJean-Paul BelmondoJean GabinCharles AznavourRobert HosseinCharles BronsonTony Curtis e Charlton Heston. È stata attiva anche in televisione.

Dopo aver iniziato con fatica la carriera di ballerina, riuscendo ad entrare nei danzatori del coro detti "ballet-rats", riuscì a diventare solista all'Opera di Nizza. Trasferitasi a Parigi quando aveva 17 anni, lavorò con Roland Petit e con la compagnia "Ballets of the Eiffel Tower". Volendo diventare anche attrice, studiò recitazione con Solange Sicard.

Quando iniziò la sua carriera cinematografica assunse il nome d'arte di Michèle Mercier in onore dell'attrice Michèle Morgan. Come attrice ha lavorato in Inghilterraed in Italia. Il suo ruolo più famoso è stato nel film di ambientazione barocca e atmosfere vagamente erotiche Angelica, il cui successo spinse la casa cinematografica a produrre ben quattro sequel; in seguito l'attrice si lamenterà di essere sempre stata identificata con il personaggio interpretato.

Scrittrice delle proprie biografie, nel 2002 ha presentato al Festival di Cannes il suo secondo libro.

Michèle Mercier è stata sposata due volte: il 5 agosto 1961 sposò l'aiuto regista André Smagghe, il quale veniva spesso ricoverato in ospedale a causa dell'alcolismo di cui soffriva. I due divorziarono nel 1967. Nel 1968 si sposò con il pilota Claude Bourillot, il quale un giorno sparì dalla sua vita portandosi via tutti i suoi soldi e i gioielli. Essi divorziarono nel 1976 e la Mercier non ebbe figli.

Tra i numerosi amori di Michèle Mercier vanno elencati Vittorio Gassman, lo Scià di Persia Mohammad Reza PahlaviBettino Craxi e Silvio Berlusconi.

 

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Immagine tratta da:

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MURALES AL MERCATO TRIONFALE

     Al mercato Trionfale spunta il volto di Anna Magnani è opera di “Diavù” David Vecchiato. I ritratti sono in due scalinate larghe 7 metri e profonde 15. Il 15 giugno 2016 mezzogiorno la presentazione delle opere.

 

BIOGRAFIA TRATTA DA

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Anna Magnani (Roma7 marzo 1908 – Roma26 settembre 1973) è stata un'attrice italiana.

Considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia.[1][2][3][4] Attrice simbolo del cinema italiano, è altresì particolarmente conosciuta per essere stata, insieme ad Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, una delle figure preminenti della romanitàcinematografica del XX secolo.[5] Celebri le sue interpretazioni, soprattutto in film come Roma città apertaBellissimaMamma Roma e La rosa tatuata. Quest'ultimo le valse un Oscar alla miglior attrice protagonista.

Anna Magnani nacque a Roma il 7 marzo del 1908. Sua madre, Marina Magnani, era una sarta originaria di Ravenna[6], che dopo aver dato alla luce la piccola Anna, la affidò definitivamente alle cure della nonna materna Giovanna Casadio[7], anch'essa di origini ravennati. La bambina non conoscerà mai il suo padre naturale. Da adulta, effettuando delle ricerche sull'identità del padre, Anna scoprirà le sue origini calabresi e quello che avrebbe dovuto essere il suo cognome, Del Duce; dirà poi, con la sua consueta ironia, di essersi fermata nelle ricerche perché non voleva passare come "la figlia del Duce".

Dopo aver abbandonato la figlia, Marina Magnani emigrò ad Alessandria d'Egitto, dove conobbe e sposò un ricco e facoltoso austriaco. A causa di ciò, per lungo tempo si credette che la Magnani fosse nata in Egitto; successivamente però la verità è venuta a galla, prima per ammissione della stessa attrice, poi tramite le conferme del figlio. Anna viene quindi allevata dalla nonna in una casa abitata dalle cinque zie Dora, Maria, Rina, Olga e Italia. L'unica presenza maschile è quella dello zio Romano.

La nonna si impegna a fondo per far crescere e studiare la nipotina. La iscrive presso un collegio di suore francesi, dove però la bambina rimane solo pochi mesi.
Anna intraprende ben presto lo studio del pianoforte e porta avanti la sua formazione fino alla seconda liceo. Nel frattempo si reca ad Alessandria in visita alla madre, ma l'esperienza è molto dolorosa in quanto non riesce a farsi amare completamente da lei.

Rientrata a Roma, Anna decide di abbandonare lo studio della musica, che non la soddisfa pienamente, e si indirizza verso la recitazione.

Nel gennaio del 1927 inizia a frequentare con Paolo Stoppa la scuola di arte drammatica Eleonora Duse diretta da Silvio D'Amico - trasformatasi nel 1935 in Accademia Nazionale d'Arte Drammatica - avendo come insegnante Ida Carloni Talli. Tra il 1929 e il 1932 fa parte della compagnia Vergani-Cimara, diretta da Dario Niccodemi.

Nel 1932 Anna e Paolo Stoppa si ritrovano a lavorare insieme nella compagnia di Antonio Gandusio, il quale ben presto si innamora della Magnani e apprezza a tal punto le sue qualità da spingerla a tentare anche la strada del cinema. Nel 1934passa alla rivista, accanto ai fratelli De Rege, lavorando poi, a partire dal 1941, in una fortunatissima serie di spettacoli conTotò.

In campo cinematografico il suo debutto è segnato dal film del 1934 La cieca di Sorrento di Nunzio Malasomma, nonostante nel 1928 fosse già apparsa, in un ruolo marginale, nella pellicola Scampolo di Augusto Genina. Il 3 ottobre 1935 sposa il regista Goffredo Alessandrini, con cui nel 1936 gira Cavalleria dal quale si separa nel 1940 divorziando poi nel 1950.

Dopo numerosi film in cui interpreta parti di cameriera o cantante, riesce ad imporsi per le sue eccezionali doti di interprete spiccatamente drammatica. Ed è Vittorio De Sica nel 1941 ad offrirle per la prima volta la possibilità di costruire un personaggio non secondario, quello di Loretta Prima, artista di varietà, nel film Teresa Venerdì. Recita nell'avanspettacolo di Totò e interpreta il ruolo della verduraia romana inCampo de' Fiori con Aldo Fabrizi.

Il 23 ottobre 1942 dà alla luce il suo unico figlio, Luca, frutto di una relazione con l'attore Massimo Serato (più giovane di otto anni e a causa della gravidanza la Magnani dovette rinunciare a girare il film di Luchino Visconti Ossessione dove venne sostituita da Clara Calamai), il quale l'abbandona non appena lei rimane incinta; l'attrice riuscì ad imporre il proprio cognome al figlio, proprio come la madre Marina fece con lei, uno dei pochissimi casi di genealogia matrilineare che si protrae per addirittura tre generazioni.

Raggiunge la fama mondiale nel 1945 e vince il suo primo Nastro d'Argento grazie all'interpretazione nel film manifesto delNeorealismoRoma città aperta di Roberto Rossellini (con il quale instaura una relazione sentimentale), con Aldo Fabrizi eMarcello Pagliero. Nel film Anna Magnani è protagonista di una delle sequenze più celebri della storia del cinema: la corsa dietro un camion tedesco, nel quale è rinchiuso il marito, al termine della quale il suo personaggio (la 'Sora Pina', ispirato alla figura di Teresa Gullace) viene ucciso dai mitra nazisti.

Nel 1947 vince il suo secondo Nastro d'Argento e il premio per la miglior attrice alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per il film L'onorevole Angelina diretto da Luigi Zampa.

Nel 1948 interpreta il suo ultimo film con Roberto Rossellini, prima della rottura della loro relazione: L'amore, diviso in due atti. Il primo (ispirato al dramma in atto unico di Jean Cocteau La voce umana) è un lungo monologo al telefono di una donna abbandonata dal compagno; il secondo è la storia di una popolana che si accoppia con un giovane Federico Fellinicredendolo San Giuseppe: per lei è il terzo Nastro d'Argento. Nel 1949 gira Vulcano, nell'isola vicina a quella dove Rossellini sta girando Stromboli terra di Dio con la sua nuova compagna Ingrid Bergman. Le riprese dei due film sono ricordate dalla storia del cinema come la guerra dei vulcani.

Nel 1951 interpreta la protagonista del film di Luchino Visconti, sceneggiato da Cesare ZavattiniBellissima con Walter ChiariCorradoAlessandro Blasetti, e vince il suo quarto Nastro d'Argento.

Il quinto ed ultimo Nastro d'Argento le sarà conferito per il film Suor Letizia - Il più grande amore.

Nel 1952 interpreta Anita Garibaldi nel film Camicie rosse, dove volle alla regia l'ex marito Goffredo Alessandrini.

Il 21 marzo 1956 è la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il Premio Oscar come migliore attrice protagonista, conferitole per l'interpretazione di Serafina Delle Rose nel film La rosa tatuata, del 1955, con Burt Lancaster, per la regia di Daniel Mann. Per lo stesso ruolo, vincerà anche un BAFTA quale attrice internazionale dell'anno e il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico.
La Magnani non presenziò alla cerimonia: l'Oscar venne ritirato da Marisa Pavan, anche lei candidata come migliore attrice non protagonista per lo stesso film, dalle mani di uno dei più grandi attori comici di quegli anni, Jerry Lewis.

Un altro prestigioso riconoscimento internazionale, miglior attrice al Festival di Berlino, le viene conferito nel 1958 per l'interpretazione del film Selvaggio è il vento di George Cukor in cui è affiancata da Anthony Quinn ed Anthony Franciosa. Per lo stesso ruolo, sempre nel 1958, vince anche il suo primo David di Donatello come migliore attrice e verrà nominata per la seconda volta al premio Oscar, che però va a Joanne Woodward per La donna dai tre volti.

Nel 1959 vince il suo secondo David di Donatello per il film Nella città l'inferno con la regia di Renato Castellani, interpretato assieme a Giulietta Masina, con la quale si creò però un'accesa rivalità durante la lavorazione, tanto che le due ebbero rapporti molto difficili: la pellicola è ambientata in un carcere femminile, in cui l'ingenua Lina (Masina) impara dalla "veterana" Egle (Magnani) i segreti per una vita di successo. Nel 1960 recita accanto all'amico Marlon Brando e con Joanne Woodward nel film Pelle di serpente diretto da Sidney Lumet.

Nel 1962 è la protagonista di Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, regista con il quale aveva instaurato un rapporto conflittuale. Pasolini, dopo l'esordio del 1961con Accattone, cercò in ogni modo di lavorare con la grande attrice, ormai sempre più selettiva nello scegliere i ruoli (la sua ultima interpretazione era Risate di gioiaal fianco di Totò nel 1960); la Magnani accettò, ma entrambi rimasero insoddisfatti dal risultato ottenuto. Lei disse: "Pasolini mi ha usata", lui sosteneva che lei era stata: "troppo borghese". In ogni caso, nonostante le loro incomprensioni, che comunque non andarono mai ad intaccare la stima reciproca, il film ottiene un grande successo di pubblico e di critica in Francia, mentre in Italia al grande successo di critica seguiranno invece incassi deludenti.

Nel 1971 si cimenta con la televisione, fino a quel momento guardata da lei con sospetto. Con la regia di Alfredo Giannetti interpreta un ciclo di tre mini-film intitolatoTre donneLa sciantosa1943: Un incontro e L'automobile, la cui colonna sonora originale è composta da Ennio Morricone e diretta da Bruno Nicolai. Diverso il discorso per Correva l'anno di grazia 1870, sempre per la regia di Giannetti, che viene distribuito nelle sale cinematografiche e trasmesso successivamente in televisione. Per una dolorosa coincidenza, il film, reintitolato 1870, fu programmato per il 26 settembre 1973 e andò in onda poche ore dopo la morte dell'attrice. In questi film suoi partner sono Massimo RanieriVittorio Caprioli e due mostri sacri del teatro e del cinema come Enrico Maria Salerno e Marcello Mastroianni.

Nel 1972 la sua ultima apparizione cinematografica, nel cameo fortemente voluto da Federico Fellini per il suo film Roma. Di notte, una dolente Anna Magnani attraversa i vicoli di Roma. Risponde a Fellini e, ridendo, chiude il portone davanti alla macchina da presa e lì conclude la sua lunga e magnifica carriera cinematografica.

Morì a Roma il 26 settembre 1973, all'età di 65 anni, presso la clinica Mater Dei ai Parioli, stroncata da un tumore al pancreas, assistita fino all'ultimo dal figlio Luca e da Rossellini, al quale si era riavvicinata negli ultimi tempi. Le sue spoglie riposano nel piccolo cimitero di San Felice Circeo (Latina), nei pressi della sua villa delCirceo che lei amava tantissimo.

 

PASSETTO DEL BISCIONE

     E’ un sottopassaggio che collega piazza del Biscione con via di Grotta Pinta, si tratta di un’arcata del teatro di Pompeo, il primo teatro in muratura costruito a Roma nell’età di Cesare. Roberto Lucifero è il direttore del Centro Studi Cappella Orsini e autore del restauro con un team di sei persone, l’azione è stata autorizzata dalla soprintendenza ed è costata 15.000 euro finanziata totalmente da Lucifero stesso.

   Il passetto è stato ripulito, ricostruito l’intonaco e ridipinto. Nel passetto un tempo era custodita l’edicola della Madonna della Misericordia del Pulzone, oggi si trova nella chiesa di San Carlo ai Catinari. Tale immagine è stata riprodotta in tutti i particolari dalla pittrice Raffaella Curti. Ci si augura che adesso il Comune termini il restauro della chiesa di Santa Maria di Grotta Pinta, il cantiere è fermo da otto anni (tutte le informazioni da: la Repubblica del 22 giugno 2016, pag. XVII di cronaca di Roma).

 

MERCATO DI PIAZZA EPIRO

     Il giorno 15 giugno 2016 inaugurazione dei pannelli decorativi sui lati esterni dei box del mercato Latino a piazza Epiro con foto storiche del quartiere. Progetto realizzato dagli alunni del vicino liceo artistico G. De Chirico, con il sostegno economico di associazioni di quartiere.

 

Piero Tucci

26.6.16